Analisi del meteo: un ritorno alle condizioni autunnali
Nel nostro ultimo resoconto, abbiamo discusso di un meteo che ricordava l’inverno, con temperature al di sotto della media stagionale, ma senza eccessi significativi. Tuttavia, un cambiamento radicale si è verificato quando un’inversione termica ha portato temperature ben al di sotto dello zero in pianura. Ora, ci troviamo di fronte a un ritorno di correnti meridionali e umide che hanno attivato i pluviometri della regione.
Le prime avvisaglie di un cambiamento del meteo
Il primo indizio di un cambiamento del meteo è arrivato mercoledì, con un aumento della nuvolosità. Nonostante ciò, le precipitazioni sono state assenti o molto deboli in quel giorno.
Un peggioramento delle condizioni meteorologiche
Giovedì, il meteo è peggiorato a causa dell’arrivo di una perturbazione, prevista da GM e LAM, di natura prettamente autunnale. Correnti calde e umide di scirocco hanno rapidamente dissipato il freddo accumulato nei giorni precedenti. Le precipitazioni non si sono fatte attendere e in alcuni casi hanno portato a significativi accumuli.
Le aree più colpite dal maltempo sono state la fascia pedemontana e la zona prealpina. Le stazioni di Recoaro: Turcati, Rifugio la Guardia e Recoaro 1000 hanno registrato i maggiori accumuli di pioggia. La quota neve è salita a 1800 m a causa dello scirocco, che ha anche causato il fenomeno dell’acqua alta a Venezia, con picchi di circa 1 metro e l’allagamento del 46% della città.
Continua l’instabilità del meteo
Venerdì, le condizioni meteorologiche sono rimaste perturbate. Nel basso Veneto, gli accumuli di pioggia sono stati minimi, mentre nelle fasce pedemontane e prealpine, compresa quella veronese, le precipitazioni hanno portato a buoni accumuli.
Sabato, il maltempo ha continuato a colpire la regione, con precipitazioni che sono continuate fino al tardo pomeriggio. Le zone colpite dal maltempo sono rimaste le stesse dei giorni precedenti.
Temperature costanti e piogge abbondanti
Durante questi tre giorni di meteo perturbato, le temperature sono rimaste pressoché costanti, con valori tra 8° e 14° in pianura, mentre in montagna lo zero termico è salito sopra i 2000 m, mantenendo la quota neve molto alta.
Tuttavia, la nota positiva è che finalmente è piovuto abbondantemente: nelle prealpi vicentine sono stati registrati fino a 350 mm di accumulo, in molte zone di montagna sono stati superati i 100 mm, e in molte zone della regione si sono registrati tra 50 e 100 mm.
Un ritorno all’autunno
Questo è stato un ritorno a un meteo autunnale come non si vedeva da tempo. Anche se per chi sperava nella neve, la delusione è stata grande a causa di una quota neve troppo alta. Tuttavia, ciò che conta davvero sono le quantità di pioggia cadute, che per ora hanno contribuito a limitare il deficit pluviometrico di una stagione che finora era stata troppo secca, soprattutto nei mesi di ottobre e novembre, che insieme ad aprile e maggio, sono i mesi più piovosi dell’anno.
Per i dati si ringrazia ARPAV.