La complessità delle previsioni meteorologiche
La previsione del meteo è un’arte complessa e delicata, che non può essere ridotta a semplici supposizioni basate su esperienze passate. Questo è un errore che molti commettono, ma che può avere conseguenze pericolose. Perché? Cerchiamo di spiegarlo.
Il ruolo dei modelli previsionali
Immaginiamo di non avere a disposizione i modelli previsionali: come potremmo formulare una previsione meteo? Come potremmo avventurarci in proiezioni stagionali? Senza questi strumenti, saremmo costretti a ricorrere a una serie di artifici che renderebbero la nostra previsione inevitabilmente incompleta. Ci mancherebbero infatti elementi fondamentali, in particolare tutte quelle variabili atmosferiche che influenzano costantemente il nostro meteo.
Il pericolo di affidarsi al passato
Supponiamo di non avere i modelli previsionali a disposizione. Probabilmente, avremmo cercato di ricordare come erano le Primavere passate, quali elementi le avevano caratterizzate. Avremmo saputo, senza ombra di dubbio, che la Primavera è una stagione estremamente mutevole, capace di riservare sorprese inaspettate. Potremmo passare facilmente dal sole e dal meteo mite alle piogge e alle nevicate.
Ma sarebbe sufficiente? No, non lo sarebbe. Se consideriamo quanto sta accadendo in questi primi giorni di marzo, potremmo essere tentati di affermare che sì, sarebbe sufficiente conoscere il comportamento “statistico” di una stagione. Ma nell’era del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti climatici, questo non è sufficiente. Anzi, è del tutto insufficiente. Cosa è successo, ad esempio, durante l’Inverno? Beh, lo sappiamo tutti, l’Inverno non c’è stato.
Il rischio di affidarsi al passato
Se avessimo basato le nostre previsioni sul passato, avremmo potuto prevedere qualche ondata di freddo – anche significativa – invece, non è successo nulla di tutto ciò. Al contrario, abbiamo avuto diverse giornate che poco o nulla avevano da invidiare alla Primavera avanzata. E questo è stato un grosso problema, perché oltre al caldo anomalo, non ha né piovuto né nevicato.
A questo punto, probabilmente, avrete già capito la risposta alla domanda iniziale: prevedere il futuro basandosi sul passato è un grosso errore, un errore che molti stanno commettendo. Chissà se lo stesso errore non viene commesso dai modelli stagionali, quelli che ci dicono che sarà una Primavera mite e secca. Per il momento, nonostante il Vortice Polare ancora in azione, sembra che stiamo evitando il peggio, ma sappiamo che è ancora troppo presto per cantare vittoria…
Il bilancio finale
Sarà solo a fine stagione, a fine maggio, che saremo in grado di fare un vero e proprio bilancio. Nel frattempo, cerchiamo di non commettere errori, meno ne facciamo meglio è. Quindi, nonostante non siano perfetti, continuiamo ad affidarci ai modelli previsionali, che rappresentano uno degli strumenti più affidabili per le previsioni meteorologiche.