Il gelido abbraccio del Buran: cosa ci aspetta quest’inverno?
Quando l’inverno avvolge il cuore della Russia, un’ampia area di alta pressione prende il sopravvento, estendendosi dalle steppe asiatiche ad est degli Urali fino, a tratti, all’Europa occidentale. Questo anticiclone termico, di notevole estensione, è il palcoscenico su cui si muovono le danze del clima invernale in queste regioni.
L’aria nei bassi strati atmosferici si raffredda considerevolmente, non solo a causa della scarsa radiazione solare tipica della stagione e della latitudine elevata, ma anche per l’effetto dell’inversione termica, che trattiene vicino al suolo l’aria più fredda. Di conseguenza, le temperature nelle vaste pianure asiatiche si abbassano progressivamente, raggiungendo valori estremamente rigidi.
Il Vortice Polare e il suo impatto sull’inverno
La forza e l’espansione dell’anticiclone asiatico sono strettamente legate alla potenza del Vortice Polare, un fenomeno atmosferico che, a livello stratosferico, può subire interferenze determinanti per il suo equilibrio strutturale. Anche a queste altezze, infatti, si verificano alterazioni della circolazione atmosferica che possono portare a riscaldamenti troposferici significativi, influenzando la circolazione del Vortice Polare e aumentando le possibilità di incursioni di gelo siberiano verso l’Europa.
Quando il Vortice Polare è particolarmente intenso e confinato alla regione artica, l’Europa può essere colpita da ondate di freddo sia artiche, con una maggiore componente marittima, sia polari. Le irruzioni più significative possono originarsi dalle aree artiche ad est della Lapponia e, attraversando vasti territori emersi dal mare, risultano estremamente fredde, portando gelo anche in Italia, come accaduto nei famosi “Giorni della Merla” del gennaio 1999.
Lo Stratwarming e le sue conseguenze
Il fenomeno più rilevante legato al Vortice Polare è lo Stratwarming, un repentino riscaldamento di una parte del Vortice che può invertire la direzione della sua circolazione, trascinando verso l’Europa aria gelida dalla Siberia. In Italia, questo fenomeno è noto come Buran e ha portato, in passato, nevicate fino alle coste e intense gelate, come nel gennaio 1985, dicembre 1996 e tra febbraio e inizio marzo 2012. L’ultimo episodio di Buran, nel febbraio 2018, ha addirittura portato la neve a Roma e Napoli.
Ma cosa ci aspetta in questo inizio d’inverno? Attualmente, il Vortice Polare è forte a livello stratosferico, ma meno nella troposfera, favorendo il riversarsi d’aria artica verso l’Europa. Le ondate di freddo saranno protagoniste ad inizio dicembre, ma si tratterà di irruzioni artiche e non di gelo eccezionale, anche se potrebbe essere sufficiente per vedere la neve in pianura, almeno al Nord.
Scenari e prospettive per dicembre
Nel lungo periodo, le fluttuazioni nel Vortice Polare potrebbero spingere aria molto fredda verso l’Europa e l’Italia, forse entro fine dicembre o più probabilmente a gennaio. Tuttavia, si tratta solo di scenari probabilistici, che necessitano di aggiornamenti costanti in base alle variazioni climatiche.
Le proiezioni a lungo termine indicano un possibile cambio di scenario verso metà dicembre, con un temporaneo rinforzo del Vortice Polare e un ritorno di temperature prossime o sopra la media in Italia, per il ritorno di una circolazione più mite zonale. La combinazione di temperature tipiche di dicembre e precipitazioni sopra la media potrebbe portare abbondanti nevicate, soprattutto in montagna.
Le incognite del Buran
Non è possibile prevedere con certezza l’arrivo del gelo del Buran in Italia a gennaio, ma esistono proiezioni che suggeriscono possibili cambiamenti nelle correnti atmosferiche. Un improvviso riscaldamento stratosferico potrebbe essere il preludio a tali cambiamenti, ma le previsioni meteorologiche di questo tipo sono intrinsecamente incerte e diventano più affidabili solo a ridosso dell’evento.
In Italia, il Mar Mediterraneo, con temperature marine elevate quest’anno, può generare significative aree di bassa pressione che potrebbero portare a intense precipitazioni. In caso di ondate di gelo dalla Russia, ci sarebbe un alto rischio di tempeste di neve eccezionalmente forti.
Gli effetti di un eventuale Buran sull’Italia
Un’eventuale irruzione del Buran potrebbe portare freddo e gelo in Italia, con abbondanti nevicate soprattutto nelle regioni centrali, meridionali, in Sardegna e Sicilia. L’Emilia-Romagna, nel Nord Italia, risulta essere particolarmente vulnerabile, mentre le altre regioni settentrionali generalmente sperimentano eventi meno intensi.
È importante notare che, quando una massa d’aria fredda dalla regione balcanica si dirige direttamente verso la Pianura Padana, possono verificarsi tempeste di neve, come avvenuto il 13 dicembre 2001. Tuttavia, questi fenomeni sono divenuti rari negli ultimi decenni, forse a causa del riscaldamento globale e delle fluttuazioni climatiche.
In conclusione, il clima è in cambiamento, le temperature sono in aumento, e l’Europa con l’Italia hanno subito una modifica delle condizioni meteo climatiche invernali verso il caldo. Staremo a vedere giorno per giorno nelle previsioni meteo climatiche con l’evoluzione che avremo, in quanto l’inverno 2023-2024 deve ancora esordire e manifestarsi in Italia.