Un inverno insolitamente caldo
Il periodo invernale in Italia è solitamente caratterizzato da temperature fresche e, in alcune zone, dalla presenza di neve. Tuttavia, quest’anno la situazione è stata ben diversa. Lungo la costa adriatica e nella Val Padana, le temperature hanno raggiunto livelli eccezionalmente alti, sfiorando i 25°C a causa dei venti caldi provenienti da sud. Queste condizioni climatiche, più tipiche della tarda primavera che dell’inverno, hanno sorpreso molti, soprattutto coloro che si aspettavano un clima più freddo e nevoso durante le festività natalizie.
Un inizio d’inverno promettente
Il mese di dicembre ha dato il via all’inverno con un clima favorevole, segnato da numerose perturbazioni e dalla possibilità di ammirare la neve anche nelle zone più basse del paese. Nonostante ciò, non si sono verificate ondate di freddo particolarmente intense. La domanda che sorge spontanea è se assisteremo a tali eventi nei mesi a venire. Prevedere il clima è sempre complicato, ma sembra che quest’anno potremmo assistere a situazioni diverse rispetto agli inverni precedenti.
La variabilità del vortice polare
Il vortice polare, una vasta area di bassa pressione situata nei pressi dei poli, sta mostrando segni di instabilità. Dopo un periodo di indebolimento, sembra che possa perdere nuovamente forza dopo il periodo natalizio, lasciando spazio a correnti fredde che potrebbero raggiungere anche le latitudini più temperate, come quelle italiane.
Preoccupazioni per un inverno secco e senza neve
La paura di un inverno privo di precipitazioni nevose è sempre presente. Guardando all’anno scorso, ci si imbatte in uno degli inverni più miti mai registrati. Questo solleva interrogativi su cosa ci aspetta per il resto della stagione invernale corrente.
Le anomalie climatiche dell’inverno 2022-2023
Un calore fuori stagione
L’inverno 2022-2023 si è distinto per le temperature notevolmente superiori alle medie stagionali, rendendolo uno degli inverni più caldi in Italia dal 1800 a oggi. Le zone alpine hanno registrato condizioni meno calde, ma comunque sufficienti per classificare questa stagione come la quinta più mite di sempre. In particolare, le temperature minime sono state molto più elevate rispetto alle massime, con dicembre che si è imposto come il mese invernale più caldo mai rilevato in Toscana.
Le gelate e i giorni di freddo estremo sono stati rari, con l’unica ondata di freddo significativa che si è verificata all’inizio di febbraio. Il riscaldamento è stato più marcato in montagna, mentre nelle zone pianeggianti il fenomeno dell’inversione termica ha mitigato l’aumento delle temperature.
Anomalie stratosferiche
Analizzando gli indici teleconnettivi, si sono evidenziate due anomalie stratosferiche: uno stratcooling a fine dicembre 2022 e uno stratwarming tardivo a metà febbraio 2023. Entrambi hanno avuto effetti limitati sulla dinamica troposferica. Lo stratcooling ha influenzato principalmente il mese di febbraio, mentre gli effetti dello stratwarming si sono manifestati in primavera.
Questi eventi stratosferici influenzano notevolmente il vortice polare, che quest’anno è rimasto relativamente saldo e omogeneo, contribuendo a un clima invernale più mite in gran parte dell’Europa, Italia compresa.
Raffreddamento Stratosferico: l’effetto “Stratcooling”
Il raffreddamento stratosferico, o “stratcooling”, è un fenomeno che si verifica nella stratosfera e si caratterizza per una diminuzione significativa delle temperature. Questo fenomeno è strettamente legato al vortice polare, che tende a intensificarsi e stabilizzarsi con il sopraggiungere del raffreddamento stratosferico. Un vortice polare forte mantiene l’aria fredda confinata nelle regioni polari, limitando le invasioni di aria fredda verso l’Europa e l’Italia.
Per l’Italia, un marcato raffreddamento stratosferico può portare a un inverno più temperato e uniforme, con un clima più asciutto e soleggiato, ridotte precipitazioni e temperature generalmente più elevate rispetto alle medie stagionali.
L’inverno 2023/2024 sarà diverso?
La situazione attuale sembra leggermente diversa, con un possibile nuovo collasso del vortice polare a fine dicembre e inizio gennaio. Questo potrebbe favorire la discesa di nuove ondate di freddo in Europa, ma sarà necessario valutare se queste raggiungeranno anche l’Italia nel corso di gennaio.