Il futuro dell’inverno: tra anticiclone e possibili sorprese
Con l’arrivo di metà dicembre, ci troviamo immersi in un clima tipicamente invernale, grazie all’arrivo di correnti d’aria artica. Tuttavia, siamo sul punto di assistere a un drastico cambiamento di scenario. Dopo un avvio promettente, l’inverno potrebbe subire un rallentamento, almeno temporaneo.
Molti si interrogano sulle condizioni meteorologiche che caratterizzeranno il Natale: neve o tempo stabile e anticiclonico? La risposta sembra essere una via di mezzo, con la neve che appare improbabile. Un robusto anticiclone si sta avvicinando, estendendosi su gran parte dell’Europa e del Mediterraneo, ricordando gli inverni recenti. Nonostante questo, non dobbiamo dimenticare che la stagione potrebbe ancora riservarci episodi di gelo e neve.
Per assistere a dinamiche atmosferiche più movimentate, che potrebbero portare a una seconda parte d’inverno più dinamica, potrebbe essere necessario attendere. Dicembre, infatti, sembra poco incline a grandi eventi a causa di una situazione atmosferica sfavorevole che porterà a un ritiro del freddo anche a livello continentale.
La storica nevicata di metà dicembre 2001
Se guardiamo al passato, ci sono stati mesi di dicembre che hanno regalato sorprese, come la memorabile bufera di neve che colpì parte d’Italia tra il 13 e il 14 dicembre 2001. Quell’evento, che durò solo alcune ore, fu una tempesta di neve e vento che investì gran parte della Val Padana, un fenomeno raro per quella regione, solitamente caratterizzata da nevicate per addolcimento.
Dall’anticiclone al rischio di una saccatura polare a Natale
Attualmente, il freddo che sta interessando l’Europa centro-orientale si attenuerà, con temperature sotto la media anche in Scandinavia. L’alta pressione inizierà a influenzare il tempo in Italia a partire da questo weekend, portando un riscaldamento quasi su tutta l’Europa Occidentale. Tuttavia, le previsioni oltre il settimo giorno sono incerte, con possibili irruzioni di aria fredda di origine polare o artica che potrebbero interrompere l’anticiclone.
Alcune perturbazioni potrebbero interessare anche l’Italia, portando a possibili nevicate a bassa quota, ma questa ipotesi sembra meno probabile. L’evoluzione della circolazione atmosferica è difficile da prevedere, rendendo incerto un eventuale Bianco Natale.
Occhi puntati al mese di gennaio
I modelli matematici stagionali indicano un possibile indebolimento del Vortice Polare in stratosfera nelle prossime settimane. Attualmente, il freddo favorisce l’Europa e l’Asia piuttosto che il Nord America. Questo indebolimento potrebbe portare a condizioni ideali per ondate di gelo e neve in Europa a gennaio.
Le alte pressioni atlantiche potrebbero stabilirsi più a nord fino alla Groenlandia, creando una situazione anomala. Se confermato, ciò potrebbe far scivolare le correnti fredde artiche verso l’Europa, con potenziali effetti anche sull’Italia.
Queste proiezioni sono complesse e soggette a cambiamenti, basate su modelli di previsione a lungo termine. La stagione invernale 2022-23 sembra diversa dalle precedenti, e anche l’imminente anticiclone europeo non sembra destinato a durare. Tuttavia, persiste il timore di una situazione di blocco come negli ultimi inverni.
A differenza degli anni passati, questo inverno potrebbe vedere varie complicazioni ad impedire una lunga fase anticiclonica con caldo anomalo in Europa. Le proiezioni a medio termine e per l’inizio del nuovo anno prevedono precipitazioni sopra la media in quasi tutta l’Italia, con abbondanti nevicate sulle Alpi italiane.
Il freddo potrebbe presentarsi anche in Italia, con temperature in diminuzione anche al Centro e al Sud, dove l’inverno vero potrebbe piombare a gennaio. Queste ipotesi tengono conto di un Vortice Polare meno forte, che potrebbe traghettare aria fredda fino alle nostre latitudini.
Ma cosa è il Vortice Polare?
Il Vortice Polare è un grande sistema di bassa pressione situato nelle regioni polari della Terra, caratterizzato da venti forti circolanti nella stratosfera e nella troposfera. Durante l’inverno, il Vortice Polare può espandersi, inviando aria fredda verso sud con la corrente a getto, un fenomeno abbastanza regolare associato a flussi di aria artica.
L’Oscillazione Artica (AO) è un indicatore della posizione e intensità del Vortice Polare. Una AO positiva indica un vortice forte e confinato ai poli, mentre una AO negativa indica un vortice debole o dislocato, che può portare a ondate di freddo nelle latitudini più basse.
Il termine “Vortice Polare” è diventato popolare solo di recente, ma è una caratteristica meteorologica sempre presente. Nonostante ciò, non c’è motivo di allarmarsi, ma è importante essere preparati a fronteggiare temperature più fredde. Il riscaldamento globale potrebbe influenzare il Vortice Polare, rendendolo più instabile e portando a inverni più freddi e imprevedibili in alcune parti del mondo.