Un inverno anomalo
Il mese di dicembre, che segna l’inizio dell’inverno meteorologico, ha portato con sé un’ondata di freddo notevole, con nevicate a quote basse sia al Nord che al Sud dell’Italia. Tuttavia, dopo questi primi segnali di un inverno rigoroso, le condizioni climatiche hanno subito un’inattesa svolta, con oltre tre settimane di tempo stabile e temperature insolitamente miti durante le festività natalizie. Ora, ci troviamo di fronte a condizioni più simili a quelle autunnali che non a quelle tipiche della stagione invernale.
Prospettive meteo incerte
Le previsioni meteo per i giorni a venire non lasciano presagire un’imminente inversione di tendenza verso un clima più invernale. Il freddo intenso e le nevicate a bassa quota sembrano destinati a rimanere confinati nell’Europa settentrionale, dove si registrano temperature particolarmente rigide. La situazione attuale in Italia è il risultato di un ammasso di aria gelida sull’Europa settentrionale che, anziché spostarsi verso il Mediterraneo, tende a dirigersi verso l’Atlantico settentrionale. Questo fenomeno non è casuale, ma è il frutto di un equilibrio termodinamico che la natura cerca costantemente di mantenere.
Un freddo limitato
Quando l’aria gelida si muove verso l’Atlantico, si generano numerose aree di bassa pressione oceanica che, a loro volta, spingono verso il Mediterraneo masse d’aria di origine subtropicale. Tra il 17 e il 20 gennaio, è molto probabile che l’Italia venga interessata da correnti umide e calde di provenienza sud-occidentale, che potrebbero portare le temperature a superare i 18 o 20 °C, in particolare sul versante Adriatico, sulle isole maggiori e nel Sud Italia.
Un clima quasi primaverile
In pieno gennaio, quindi, ci ritroveremo a sperimentare condizioni climatiche gradevoli, mentre la neve e le ondate di freddo resteranno confinate nell’Europa settentrionale. La pausa invernale, dunque, proseguirà anche nella seconda metà del mese e, probabilmente, anche nell’ultima, con un’alternanza di perturbazioni e fasi di stabilità. Tuttavia, il vero freddo e la neve a bassa quota sembrano avere scarse possibilità di raggiungere il Mediterraneo.
Un addio precoce all’inverno?
Ma è lecito parlare di una chiusura anticipata dell’inverno? Certamente no, poiché ci attendono ancora tutto il mese di febbraio e anche marzo, mesi che storicamente possono riservare sorprese meteorologiche, come ondate di freddo tardive o nevicate a quote basse. Con l’attuale configurazione barica, è quasi impossibile che la neve raggiunga le quote basse in Italia, limitandosi alle zone montuose più elevate. Per assistere a un ritorno di condizioni meteo invernali sulla nostra penisola, sarà necessario attendere un cambiamento nella dinamica del vortice polare, il che potrebbe richiedere almeno altre due o tre settimane di attesa.