Un inverno che fatica a imporsi
L’inverno italiano, da dicembre ad oggi, ha mostrato segni di vita, ma non è mai riuscito a imporsi con forza. Abbiamo assistito a brevi momenti di freddo, ma ciò che è mancato è stato un vero e proprio evento invernale, con neve abbondante in pianura e temperature gelide. Mentre l’Europa ha vissuto periodi di freddo intenso con nevicate significative, l’Italia è rimasta a guardare, senza subire gli stessi effetti. E sembra che questa situazione non cambierà a breve, a causa del ritorno dell’Anticiclone delle Azzorre, noto per la sua capacità di “mangiare” l’Inverno.
L’Anticiclone delle Azzorre e le sue conseguenze
La prossima settimana sarà caratterizzata da un periodo di stabilità e mitezza climatica su gran parte del territorio italiano, con la probabilità di scioglimento della poca neve caduta di recente, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. L’unica novità potrebbe essere un breve impulso instabile che attraverserà l’Italia tra lunedì e martedì, portando piogge isolate in alcune regioni e neve solo oltre i 2000 metri di altitudine. Dopodiché, il sole tornerà a splendere e le temperature potrebbero raggiungere i 16-18 gradi Celsius nelle regioni occidentali, dalla Toscana alla Calabria, passando per la Sardegna. Le regioni adriatiche, invece, potrebbero godere di un clima più invernale a causa di correnti fredde provenienti dai Balcani.
Il ritorno delle nebbie
Nonostante l’anticiclone possa essere associato al bel tempo, in Italia spesso comporta la formazione di foschie e nebbie, soprattutto al Nord, dove possono persistere per l’intera giornata. Anche le regioni tirreniche potrebbero essere interessate da nubi basse e nebbie notturne e mattutine, tipiche del quadro anticiclonico invernale. Un quadro che, sinceramente, non sentivamo il bisogno di rivivere.
Le speranze per Febbraio
Se gennaio si concluderà senza grandi sorprese, Febbraio potrebbe riservarci un vero e proprio ribaltone termico. Aumentano infatti le probabilità di un intenso episodio invernale anche per l’Italia, tra il 15 e la fine del mese. Riuscirà a concretizzarsi? Lo speriamo, altrimenti saremo costretti a classificare l’inverno 2023-2024 come uno dei peggiori di sempre.