Il maltempo della Befana
La Befana di quest’anno ha portato con sé un cambiamento radicale delle condizioni meteorologiche, ponendo fine a un periodo di clima insolitamente mite che ha caratterizzato le festività natalizie. Dopo oltre tre settimane di temperature eccezionalmente elevate, più simili a quelle primaverili che invernali, si è assistito a un netto calo delle temperature, accompagnato da pioggia e nubi.
Stravolgimento totale in pochi giorni
Il tempo è cambiato drasticamente in pochi giorni, con il ritorno delle perturbazioni atlantiche. Un ciclone significativo e ben strutturato ha raggiunto il Mar Tirreno, creando un vortice carico di piogge che sta interessando molte regioni italiane. Questa perturbazione si prospetta di lunga durata e potrebbe persistere almeno fino a metà della prossima settimana, portando un periodo prolungato di maltempo con piogge abbondanti nelle aree pianeggianti e collinari, e nevicate abbondanti sulle montagne.
Neve in alta quota
La quota neve si attesterà prevalentemente oltre i 1500 metri, dato che non si prevede l’arrivo di masse d’aria particolarmente fredde di origine artica. Nonostante ciò, le piogge saranno intense, soprattutto sulle regioni tirreniche, con accumuli localmente superiori ai 90 o 100 mm entro la prossima settimana.
Possibile evoluzione del ciclone
Possibile ciclone subtropicale
Inoltre, vi è la possibilità che questo ciclone si sviluppi ulteriormente, trasformandosi in un ciclone subtropicale nel cuore del Mar Tirreno tra il prossimo martedì e mercoledì. Questa previsione rimane incerta e necessita di ulteriori conferme nelle prossime ore, ma attualmente sembra probabile lo sviluppo di un ciclone subtropicale al largo del Lazio e della Campania, che porterebbe altre piogge intense e forti venti ciclonici.
Quindi, questa ondata di maltempo non passerà inosservata e potrebbe durare almeno fino a mercoledì prossimo, con potenziali conseguenze anche nei giorni seguenti. Successivamente, potrebbe tornare un periodo di alta pressione, ma non si esclude l’arrivo di correnti più fredde dall’est, che potrebbero portare una fase decisamente più invernale.