Un inverno insolito
L’inverno che si è appena concluso ha lasciato dietro di sé un senso di insoddisfazione e preoccupazione. Le precipitazioni tardive, sotto forma di piogge e nevicate, non sono state sufficienti a compensare il deficit accumulato nei mesi precedenti, in particolare durante il mese di dicembre. Le perturbazioni che abbiamo osservato, di origine oceanica e sostenute dal freddo polare marittimo, sono più tipiche del tardo autunno che dell’inverno. In un inverno normale, queste condizioni sarebbero state accettabili, ma in un inverno praticamente assente come quello che abbiamo vissuto, non lo sono.
Le opinioni
C’è chi sostiene che è meglio avere queste perturbazioni piuttosto che niente, e infatti, finalmente stiamo assistendo a piogge e nevicate abbondanti sull’arco alpino. Tuttavia, questi fenomeni sono stati rari durante questa stagione. Valutare l’inverno che sta volgendo al termine è piuttosto semplice: è stato pessimo. Questo termine rende bene l’idea della situazione, soprattutto considerando che si tratta del terzo anno consecutivo in cui l’inverno è stato deludente.
L’aspetto più penalizzante è stato sicuramente quello termico: abbiamo avuto temperature insolitamente alte, tipiche della primavera, sia a gennaio che a febbraio. Queste anomalie termiche sono folli, così come il dominio quasi incontrastato dell’anticiclone africano. La carenza di precipitazioni è passata inosservata nella percezione comune, anche se gli esperti ne sono ben consapevoli. La siccità invernale è stata drammatica e non sarà facile dimenticarla, nonostante le recenti piogge e le previsioni meteo che indicano ulteriori perturbazioni in arrivo.
Analisi scientifica dell’inverno
L’analisi
In termini scientifici, possiamo analizzare i vari aspetti che hanno caratterizzato questa stagione invernale. Le perturbazioni oceaniche sono state sostenute da masse d’aria fredda di origine polare marittima, che hanno portato a condizioni meteorologiche tipiche del tardo autunno. Queste perturbazioni sono state accompagnate da precipitazioni sotto forma di pioggia e neve, con accumuli significativi in alcune aree montuose, come l’arco alpino.
Le temperature
Le temperature elevate registrate durante i mesi di gennaio e febbraio rappresentano un’anomalia termica notevole. In termini di gradi Celsius, abbiamo assistito a valori che superavano di diversi gradi la media stagionale. Queste condizioni sono state favorite dal persistente anticiclone africano, che ha impedito l’arrivo di masse d’aria più fresche e umide dall’Atlantico.
La siccità
La siccità invernale è un altro aspetto critico di questa stagione. La mancanza di precipitazioni ha avuto ripercussioni sull’agricoltura, sulle riserve idriche e sugli ecosistemi. Nonostante le recenti piogge, il deficit accumulato nei mesi precedenti è tale da rendere difficile un recupero completo.