Recentemente, è emersa una notizia che ha suscitato grande interesse e preoccupazione tra la popolazione: si è parlato di un’ondata di caldo eccezionale a Rio de Janeiro, in Brasile, con una temperatura massima percepita di ben 62,3 gradi. Le spiagge si sono riempite di persone in cerca di refrigerio, ma è davvero possibile che si sia raggiunta una temperatura così elevata?
In realtà, dobbiamo fare una precisazione importante: i 62,3 gradi effettivi sono un valore impossibile da raggiungere sul nostro pianeta. Infatti, nemmeno nelle zone più calde della Terra, come la Valle della Morte o il Sahara, si sono mai superati i 55 gradi, che rappresentano il record storico. Quindi, come mai i media hanno diffuso questa notizia? La risposta sta nel fatto che il valore di 62,3 gradi si riferisce alla temperatura percepita, calcolata ufficialmente, e non a quella effettivamente misurata da un termometro.
La temperatura percepita non è un parametro meteo standard, ma varia da individuo a individuo e dipende da diversi fattori, tra cui la temperatura ambientale e l’umidità relativa. In condizioni di caldo e umidità estremi, il nostro corpo può percepire una temperatura molto più alta di quella reale, e questo può rappresentare un serio pericolo per la salute. È quindi consigliabile rimanere in ambienti freschi e chiusi o evitare di uscire nelle ore più calde della giornata.
La rilevazione di questa temperatura percepita è stata effettuata nel quartiere di Guaratiba, da esperti locali dell’allerta meteo, nella giornata di domenica 17 marzo. Secondo la loro definizione, la sensazione termica è un indice di calore calcolato in base ai dati di temperatura e umidità relativa: più alte sono queste due variabili, maggiore sarà la sensazione di calore avvertita.
In ambito scientifico, si parla di “heat index” o “indice di calore”, una misura indiretta della sensazione di caldo percepita dall’essere umano. L’uomo si raffredda principalmente attraverso la conduzione con l’aria e la sudorazione. Quando il sudore rimane sulla pelle e si evapora, sottrae calore al corpo, ma questo processo dipende sia dalla temperatura che dall’umidità atmosferica. Se l’aria è già satura di vapore acqueo, l’evaporazione sarà meno efficace e il caldo umido estremo può diventare letale.
In sintesi, la notizia di una temperatura percepita di 62,3 gradi a Rio de Janeiro non è una bufala, ma è importante comprendere che si tratta di un valore percepito e non effettivo. Questo episodio ci ricorda quanto sia fondamentale prestare attenzione alle condizioni meteo e ai rischi che possono comportare per la nostra salute.
In conclusione, è essenziale diffondere informazioni accurate e basate su dati scientifici, per evitare allarmismi ingiustificati e, al contempo, sensibilizzare la popolazione sui potenziali pericoli legati a fenomeni meteo estremi.