Non avevamo alcun dubbio: fin dall’inizio, avevamo previsto che le condizioni meteorologiche primaverili di quest’anno sarebbero state particolarmente dinamiche. Quando parliamo di dinamismo, ci riferiamo alla variabilità che stiamo effettivamente osservando, una variabilità che possiamo considerare normale nel contesto attuale.
La nuova normalità meteorologica
Il concetto di normalità è cambiato profondamente negli ultimi anni, e questo è un argomento che merita una discussione approfondita alla fine della stagione. Con giugno ormai alle porte, possiamo aspettarci che le prossime settimane siano piuttosto movimentate dal punto di vista meteorologico.
Tra caldo precoce estivo e temporali forti, ecco che il tutto è servito. Non resta altro che vedere cosa proporranno i modelli meteo nei prossimi giorni.
Un bilancio parziale della primavera
Non è ancora possibile fare un bilancio stagionale definitivo, ma possiamo comunque trarre alcune conclusioni preliminari. La primavera di quest’anno, nonostante le numerose peripezie, si è rivelata in linea con la nuova normalità del nuovo millennio.
È fondamentale non trascurare questo aspetto, altrimenti si rischierebbe di giungere a conclusioni errate e affrettate. Ricordiamo marzo, un mese che ha riportato l’Atlantico a manetta, seguito da aprile, caratterizzato da una parte decisamente calda e da un’altra piuttosto instabile.
Maggio: un mese di transizione
Ora siamo a maggio, un mese che sta cercando in tutti i modi di raggiungere quella normalità stagionale che negli ultimi anni sembrava sfuggire. Questo tentativo di normalità è un segnale importante, che ci indica come le dinamiche meteorologiche stiano cercando di stabilizzarsi.
Certo è che il continuo dinamismo atmosferico c’è solo per il Nord, dato che un’Italia a due velocità penalizza il Meridione, alle prese con una grave siccità, Sicilia in primis.
Riflessioni finali
Possiamo quindi considerare la primavera 2024 una sorta di via di mezzo tra primavere recenti e di una volta. Da un lato caldo intenso in alcune regioni, ma senza gli eccessi a cui eravamo abituati, dall’altro alternanza di condizioni atmosferiche diametralmente opposte, esattamente come accadeva una volta.