Il fenomeno della “cupola di calore” (heat dome) rappresenta un evento meteorologico di notevole rilevanza, caratterizzato dalla presenza di un’area di alta pressione che intrappola l’aria calda in una determinata regione per un periodo prolungato. Questo processo porta a un significativo incremento delle temperature a causa della compressione atmosferica degli strati bassi, con conseguenze rilevanti in tutte le stagioni.
Durante l’estate, anche in Italia e nell’area mediterranea, l’effetto della “cupola di calore” può causare ondate di calore intense e durature. Dal 2003, questi eventi estremi hanno reso le estati particolarmente difficili da sopportare a causa del caldo persistente. L’Italia, la Francia e i Balcani hanno registrato temperature record a causa di questo fenomeno. Ad esempio, nel 2019, Parigi ha raggiunto i 43°C, stabilendo un nuovo record storico. Allo stesso modo, Londra ha toccato i 40°C nel 2022, una temperatura senza precedenti per la capitale britannica. Nel 2023, in Sardegna si sono registrati picchi di 47-48°C in diverse località, mentre Roma ha raggiunto i 43°C e la Valle Padana ha superato i 40°C.
La “cupola di calore” si verifica quando un’area di alta pressione staziona sopra una regione, agendo come un “coperchio” che intrappola l’aria calda sottostante. L’aria calda si comprime e si riscalda ulteriormente, creando condizioni di calore estremo e afa opprimente. Questo fenomeno può persistere per giorni o anche settimane, esacerbando gli effetti delle ondate di calore.
In Italia, le ondate di calore causate dalla “cupola di calore” hanno portato a temperature superiori ai 40°C in molte città, mettendo a dura prova la resistenza al caldo della popolazione. Le fasce più vulnerabili, come anziani e bambini, sono particolarmente colpite, con un aumento significativo delle visite al pronto soccorso per malori legati al calore. Anche coloro che lavorano all’aperto sono esposti a un rischio maggiore di colpi di calore.
Queste temperature estreme aumentano anche il rischio di incendi, stress idrico per le colture e problemi per la salute pubblica. Il caldo intensifica l’evaporazione e gli anticicloni potenti in quota inibiscono la formazione di nubi, anche in montagna, come nelle Alpi, causando siccità estiva. Questo fenomeno innalza lo zero termico e accelera la fusione dei ghiacciai.
Con il cambiamento meteo, si prevede che l’effetto della “cupola di calore” e le ondate di calore estreme diventino più frequenti e intense in futuro. Questo richiederà l’adozione di misure di adattamento e mitigazione per proteggere la popolazione e le infrastrutture dagli effetti negativi di queste condizioni meteorologiche estreme.
Le ondate di calore prolungate, causate dalla “cupola di calore”, hanno impatti significativi sulla salute della popolazione. Gli anziani e i bambini sono particolarmente vulnerabili a colpi di calore e disidratazione. Inoltre, le persone con malattie croniche sono a maggior rischio di complicazioni gravi durante periodi di caldo estremo. Gli ospedali vedono un aumento dei ricoveri per patologie legate al calore, mettendo sotto pressione il sistema sanitario.
L’agricoltura soffre notevolmente durante queste ondate di calore. Le colture sono stressate dalla mancanza di acqua e dalle temperature elevate, riducendo la resa agricola. Gli allevamenti sono anch’essi colpiti, con gli animali che soffrono il caldo, riducendo la produzione di latte e carne. Si ha notizia della moria di animali di allevamento in massa nei capannoni, soprattutto dove avviene un allevamento intensivo.
Gli incendi sono un altro grave rischio associato alla “cupola di calore”. Le temperature elevate e la siccità aumentano la probabilità di incendi boschivi, che possono devastare vaste aree forestali, distruggere case e infrastrutture, e causare evacuazioni di massa. Nel 2021, gli incendi in Grecia e Turchia hanno distrutto migliaia di ettari di foreste e hanno costretto migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. L’Italia non è al sicuro per gli incendi, e solo con efficaci interventi si possono risolvere i disastri.
Alla luce dell’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, è cruciale adottare misure di adattamento per proteggere la popolazione. Le città devono sviluppare piani di emergenza per il calore, che includano l’istituzione di centri di raffreddamento dove le persone possano rifugiarsi durante i periodi di caldo estremo.
Le infrastrutture devono essere adattate per resistere a temperature elevate. A rischio ci sono ferrovie e asfalto stradale. Sono necessari miglioramenti nei sistemi di raffreddamento degli edifici, l’adozione di materiali da costruzione resistenti al calore e la piantumazione di nuove specie di alberi per aumentare l’ombreggiatura urbana e ridurre l’effetto isola di calore. Nuove specie perché quelli che abbiamo in molte città d’estate vedono le foglie ingiallire per il calore estremo.
L’agricoltura può beneficiare di pratiche più sostenibili, come l’irrigazione efficiente e la selezione di colture più resistenti al calore e alla siccità. È inoltre essenziale migliorare la gestione delle risorse idriche per garantire che l’acqua sia disponibile durante i periodi di siccità prolungata.
Con l’aumento delle temperature globali, le ondate di calore diventeranno sempre più comuni e intense. Secondo gli esperti, l’Europa meridionale sarà una delle regioni più colpite, con ondate di calore che potrebbero diventare un evento annuale entro la metà del secolo.
Questo richiede un impegno globale per ridurre le emissioni di gas serra e limitare l’aumento delle temperature globali. Accordi internazionali come l’Accordo di Parigi sono fondamentali per coordinare gli sforzi di mitigazione del cambiamento meteo. Tuttavia, siamo ben distanti dal sostenere globalmente una riduzione sensibile di emissioni di gas serra.
Nel frattempo, gli anticicloni hanno causato temperature anche di 50°C nel Canada occidentale qualche anno fa, incendi immani in Siberia con temperature fin sino a quasi 40°C nelle regioni settentrionali. In India, quest’anno, si stanno abbattendo ondate di caldo che hanno ucciso migliaia di persone. E l’elenco dell’effetto dome è lunghissimo.