L’effetto Dome, conosciuto anche come “cupola di calore”, rappresenta un fenomeno meteo di notevole interesse scientifico. Questo evento si manifesta quando un’area di alta pressione intrappola l’aria calda in una regione per un periodo prolungato, determinando un significativo incremento delle temperature. Sebbene l’effetto Dome sia sempre esistito, i cambiamenti meteo recenti hanno intensificato la frequenza e la severità di tali eventi. Gli anticicloni, infatti, raggiungono livelli di pressione atmosferica particolarmente elevati in quota, comprimendo l’aria nei bassi strati e causando temperature estremamente alte. Quando si parla di anticiclone africano, si fa riferimento a valori di pressione atmosferica altissimi in quota, noti in meteorologia come geopotenziale a 500 hPa.
Impatto dell’Effetto Dome in Europa
Negli ultimi anni, l’Italia, la Francia e i Balcani hanno sperimentato temperature record a causa dell’effetto Dome. Nel 2019, Parigi ha raggiunto i 43°C, stabilendo un nuovo record storico, mentre Londra ha toccato i 40°C nel 2022, una temperatura senza precedenti per la capitale britannica. Queste temperature estreme sono state attribuite all’effetto “heat dome”.
Meccanismo dell’Effetto Dome
L’effetto Dome si verifica quando un’area di alta pressione staziona sopra una regione, agendo come un “coperchio” che intrappola l’aria calda sottostante. L’aria calda si comprime e si riscalda ulteriormente, creando condizioni di calore estremo e afa opprimente. Questo fenomeno meteo può persistere per giorni o anche settimane, esacerbando gli effetti delle ondate di calore.
Conseguenze in Italia e nei Balcani
In Italia, le ondate di calore causate dall’effetto Dome hanno portato nel passato a temperature superiori ai 40°C in molte città, mettendo a dura prova la popolazione. Queste temperature estreme hanno anche aumentato il rischio di incendi, stress idrico per le colture e problemi per la salute pubblica.
In Francia e nei Balcani, l’effetto Dome ha causato nel passato condizioni simili, con temperature che hanno superato i 40°C in molte aree. Queste ondate di calore hanno messo a dura prova le infrastrutture, causando blackout elettrici. Inoltre, hanno aumentato il rischio di incendi boschivi e hanno avuto un impatto negativo sulla qualità dell’aria. Incendi di eccezionale gravità si sono verificati negli scorsi anni in alcune aree europee, probabilmente dove la prevenzione è stata minore. Rammentiamo gli incendi gravissimi avvenuti in Grecia con numerose vittime. Tuttavia, in Grecia sono stati attivati dei servizi di emergenza che vengono inviati agli smartphone come allerta, al fine di prevenire disastri e vittime.
Prospettive Future e Cambiamenti Meteo
Con il cambiamento meteo, si prevede che l’effetto Dome e le ondate di calore estreme diventino più frequenti e intense in futuro. Ciò richiederà l’adozione di misure di adattamento e mitigazione per proteggere la popolazione e le infrastrutture dagli effetti di queste condizioni meteo estreme.
Per proteggersi da questi eventi meteo così estremi, dobbiamo imparare dai popoli che vivono già in condizioni di caldo per molti mesi all’anno e dalle città che investono in potenti impianti di climatizzazione. In diverse città arabe, ad esempio, sono presenti aree esterne pedonali climatizzate, permettendo di camminare per strada con una temperatura anche di 10-20°C inferiore rispetto a quella reale e di godersi una bella giornata di sole senza patire i malesseri che oltre i 40-45°C sono sempre più probabili.
Implicazioni per il Turismo e le Città d’Arte
Le nostre città d’arte si trovano mediamente in aree interne, e le critiche giunte da alcuni esponenti europei di spicco sul fatto che in Italia durante i mesi di luglio e agosto è meglio non fare la vacanza in tali località, trovano riscontro con le temperature altissime che vengono misurate. Molti turisti avevano già deciso di non frequentare tali città perché durante la stagione estiva raggiungono temperature con indici di calura molto pericolosi.
Previsioni Meteo e Prospettive Immediate
L’alta pressione che si verificherà a partire dalla prossima settimana potrebbe manifestarsi con un effetto Dome più avanti, mentre in una prima fase dovrebbero essere masse d’aria africane a raggiungere gran parte del nostro Paese, anche se le previsioni meteo prospettate dai modelli matematici stanno repentinamente cambiando e proiettando ogni previsione più verso il caldo, soprattutto nella penisola italiana, la Sardegna e la Sicilia. Nelle regioni del Nord Italia dovrebbero al momento prevalere condizioni meteo intermedie, come già discusso in vari articoli.
Il Nord Italia più che altro dovrebbe avere a che fare con la furia dei temporali allorquando si avranno nuove intrusioni di aria fresca in quota che andranno a generare dei cluster temporaleschi di violenza estrema, non affini al Nord Italia e all’Europa, ma che ormai si stanno sempre più manifestando procurando ingenti danni. Anche in questo caso, ci dovremmo probabilmente adeguare e prevenire il fatto che il cambiamento meteo sta sempre più determinando tempeste di forte intensità.
Il cambiamento meteo per le nostre generazioni è un fatto reale e al momento non ci sono iniziative globali per la sua attenuazione. Quello che si fa per ridurre le emissioni di CO2 è insufficiente.