Le previsioni per l’estate del 2024 indicano un potenziale rischio di raggiungere temperature record di 50 gradi Celsius. Questo scenario, sebbene estremo, non è del tutto improbabile. Infatti, nell’agosto del 2021 in Sicilia e nel luglio del 2023 in Sardegna, le temperature hanno toccato rispettivamente 48.8 e 48.4 gradi Celsius. Mancava solo un soffio per toccare i 50 gradi, una soglia che rappresenta un caldo iper estremo.
Analisi dello scenario attuale
La causa principale di queste temperature estreme è un potentissimo anticiclone africano, una figura barica che si sta dimostrando sempre più forte e duratura. Questo anticiclone è capace di spingere masse d’aria rovente verso il bacino del Mediterraneo. Il fenomeno è noto per il trasporto di aria calda e secca dal Sahara verso il Mediterraneo, e negli ultimi anni ha mostrato una tendenza preoccupante a intensificarsi e a persistere per periodi più lunghi. Questa tendenza contribuisce a ondate di calore sempre più estreme.
Il ruolo degli anticicloni
Gli anticicloni sono aree di alta pressione che influenzano significativamente le condizioni meteorologiche. L’anticiclone africano, in particolare, è noto per il suo ruolo nel trasportare aria calda e secca dal Sahara verso il Mediterraneo. Negli ultimi anni, questo sistema di alta pressione ha mostrato una tendenza preoccupante a intensificarsi e a persistere per periodi più lunghi, contribuendo a ondate di calore sempre più estreme.
Fattori che contribuiscono al caldo estremo in Italia
Diversi fattori contribuiscono al rafforzamento degli anticicloni africani. Tra questi, il cambiamento meteo gioca un ruolo cruciale. L’aumento delle temperature globali, causato dalle emissioni di gas serra, sta alterando i modelli meteorologici e amplificando fenomeni estremi. Inoltre, la desertificazione crescente nel Sahara crea le condizioni ideali per lo sviluppo di queste potenti masse d’aria calda.
Vulnerabilità delle regioni del Mediterraneo
Le regioni del Mediterraneo sono particolarmente vulnerabili a queste ondate di calore estreme. Abituate a estati calde, stanno ora affrontando picchi di temperatura senza precedenti. Il rischio di raggiungere i 50°C non è più solo un’ipotesi remota. Città come Palermo, Roma, Bari, Atene, Madrid, Barcellona, potrebbero sperimentare condizioni che metteranno a dura prova infrastrutture, salute pubblica ed edifici, nonché black out improvvisi.
In Grecia, recentemente, e poi in Turchia, la temperatura ha già toccato i 44-45°C. L’Italia se l’è scampata, ma si teme che ulteriori onde di calore si propaghino verso nord, in specie con effetto Dome.
Conseguenze ambientali e sanitarie
L’impatto di temperature così ultra estreme è devastante. A livello ambientale, il rischio di incendi boschivi aumenta esponenzialmente, con conseguenze disastrose per la biodiversità e gli ecosistemi locali.
Dal punto di vista della salute pubblica, le ondate di calore estreme sono associate a un aumento della mortalità e morbilità. Gli anziani, i bambini e le persone con condizioni mediche preesistenti sono particolarmente vulnerabili. Le infrastrutture sanitarie potrebbero essere messe a dura prova, con un aumento delle emergenze legate al calore e delle malattie correlate.