Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
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In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
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In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
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In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
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Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
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Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
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Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
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Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.
Il fenomeno meteo noto come isola di calore urbana è uno degli aspetti più sgradevoli e comuni nelle metropoli. Avete mai notato un cambiamento nel meteo entrando in una grande città come Milano? Durante le ondate di calore estive, questa città è avvolta da un’atmosfera densa e soffocante, dovuta al cemento. Se avete un termometro sulla vostra auto, noterete che si passa da 30 gradi nell’hinterland a 36-37 gradi nel centro città!
Un salto di 10 gradi!
In determinate condizioni meteo, le temperature possono superare di 10 gradi quelle delle zone rurali circostanti. Ma da cosa deriva questo fenomeno così fastidioso, che rende l’aria pesante e ci obbliga a un uso intensivo dei condizionatori durante le ondate di calore estive?
Il cemento: il principale colpevole
I materiali utilizzati per costruire le città sono il primo indicatore dell’eccesso di calore. L’asfalto, di colore nero, è una superficie che riflette molto poco la radiazione solare (tecnicamente, si dice che ha un’albedo bassa). Inoltre, asfalti, bitumi e cementi hanno un’alta capacità termica, cioè possono immagazzinare molto calore e rilasciarlo lentamente durante la sera e la notte.
L’effetto canyon
Questa situazione, combinata con la geometria delle città, crea una vera e propria trappola per il calore assorbito. I centri storici, privi di verde e pieni di edifici, non riescono a dissipare il calore accumulato durante il giorno. Durante la notte, il calore assorbito nelle ore precedenti viene rilasciato verso lo spazio sotto forma di radiazione a onda lunga o infrarossa. Anche in questo caso, i raggi termici possono essere riflessi e assorbiti di nuovo in quello che è stato definito il “canyon urbano”. Paradossalmente, è proprio questo il fattore scatenante dell’isola di calore.
Il picco durante le fasi meteo più calde
Quando l’isola di calore urbana è più evidente? Durante le fasi meteo stabili estive (con notti torride) e invernali, poiché in questi periodi la nebbia non riesce a penetrare e le temperature massime risultano molto più alte rispetto alle aree rurali. Tuttavia, nelle notti estive, il fenomeno è particolarmente accentuato a causa dell’abbondanza di sole e della scarsa ventilazione.
Le metropoli hanno un meteo tutto loro
In parte, l’isola di calore può manifestarsi anche nei centri urbani di dimensioni medie, ma la minor quantità di cemento rispetto alle megalopoli come Milano, Roma e Torino rende il fenomeno molto meno percepibile. In queste grandi città, la combinazione di materiali da costruzione, mancanza di vegetazione e densità edilizia crea condizioni ideali per lo sviluppo delle isole di calore.
Impatti negativi sulla salute umana
Le conseguenze delle isole di calore urbane non sono solo una questione di disagio termico. L’aumento delle temperature può avere effetti significativi sulla salute della popolazione, soprattutto per le persone anziane e per chi soffre di malattie respiratorie o cardiovascolari. Le notti calde impediscono un riposo adeguato, peggiorando la qualità della vita e aumentando il rischio di colpi di calore.
Possibili soluzioni
Per mitigare l’effetto delle isole di calore urbane, diverse soluzioni possono essere implementate. Una delle più efficaci è l’incremento delle aree verdi all’interno delle città. Parchi, giardini verticali e tetti verdi non solo migliorano l’estetica urbana ma contribuiscono anche a ridurre le temperature. L’uso di materiali da costruzione con alta riflettanza solare, come vernici riflettenti per i tetti e pavimentazioni permeabili, può aiutare a diminuire l’accumulo di calore.