Le estati recenti, a partire dal 2020, hanno mostrato caratteristiche meteorologiche simili a quelle del noto 2003, anno contraddistinto da temperature particolarmente elevate. Tuttavia, per l’anno in corso, le correnti oceaniche potrebbero mitigare l’intensità del calore nel Nord Italia, mentre il Centro, il Sud e le Isole Maggiori potrebbero essere soggetti a ondate di calore potenzialmente più forti di quelle previste per il 2023.
Le proiezioni meteo prevedono un luglio torrido per la maggior parte del territorio italiano, con l’aria calda che si dirigerà verso i Balcani. Francia, Isole Britanniche e parte dell’Europa Centrale potrebbero godere di un meteo meno afoso, sebbene le temperature rimarranno comunque superiori alla media. Un dato positivo riguarda le regioni alpine e prealpine, dove si prevedono copiose precipitazioni che potrebbero estendersi anche alla Lombardia, interessando città come Milano e Bergamo.
Per l’estate 2024, si prospetta una grave siccità nel Sud Italia, in particolare nella Sardegna Orientale e nella Sicilia, dove la scarsità d’acqua rappresenta già un problema critico. Le anomalie meteo, esacerbate dai cambiamenti climatici, sono accentuate dal fenomeno della Niña, che sostituirà El Niño. Nonostante ciò, le temperature globali rimangono al di sopra della media, con oceani e il Mediterraneo molto caldi.
La Niña dovrebbe manifestarsi a partire da luglio, con effetti visibili successivamente. Questo fenomeno provoca un raffreddamento di ampie aree oceaniche, ma l’Italia ne risentirà solo dopo un certo periodo. La transizione verso La Niña e la fine di El Niño porteranno comunque a condizioni meteo estreme in tutto il mondo, con ondate di calore record in Egitto, Messico, Sud-est Asiatico, India e altre regioni.
Le previsioni del Climate Prediction Center (CPC) della NOAA indicano che le temperature superficiali del mare nell’Oceano Pacifico equatoriale sono già sotto la media, segnando l’inizio di La Niña. Questo fenomeno causerà episodi meteo estremi in Italia. Nel 2023, anno più caldo mai registrato, ogni mese a partire da giugno ha stabilito nuovi record di temperatura. L’OMM ha annunciato la fine di El Niño, indicando che La Niña raffredderà il meteo in molte regioni, pur proseguendo il riscaldamento globale.
Il cambiamento climatico e la transizione verso La Niña intensificheranno gli eventi meteo estremi. Le previsioni stagionali mostrano temperature della superficie del mare sopra la norma in tutte le aree tranne il Pacifico orientale. Precipitazioni superiori alla norma sono attese in diverse regioni del mondo, mentre l’Europa avrà un’estate con temperature superiori alla media.
In Italia, si prevede un’alternanza di temperature con ondate di caldo nel Centro e Sud e temporali intensi nel Nord. La Niña aumenterà le precipitazioni nel Sud-est Asiatico, in Africa, Brasile e Australia, ma causerà siccità nelle Americhe occidentali, nel Golfo del Messico e in Africa nord-orientale. Una conseguenza pericolosa di La Niña è la maggiore frequenza di tempeste nell’Atlantico, con possibili uragani nel Mediterraneo. In autunno e inverno, il Mediterraneo potrebbe vedere i “Medicane”, con rischi di nubifragi e alluvioni lampo in Italia. Nonostante l’aumento degli eventi meteo estremi, l’estate non sarà fresca, con temperature elevate e temporali intensi, soprattutto nelle regioni del Centro-Nord.