Il caldo persiste: l’attesa per un clima più fresco
Il tanto agognato sollievo dal caldo, che si prevedeva come un decremento delle temperature estreme, è finalmente giunto. Tuttavia, si è manifestato principalmente come una diminuzione delle anomalie termiche, ovvero una minore discrepanza rispetto alla media. Di conseguenza, il caldo è ancora molto presente. La percezione del calore è migliorata in quanto il tasso di umidità è generalmente diminuito, ma siamo ancora in piena ondata di calore.
Un’altra ondata di calore in arrivo?
Se siamo già in piena ondata di calore, come può arrivare ancora più caldo? Dove ci porterà questo trend? Raggiungeremo temperature di 50 gradi? Prima di tutto, non arriveremo a 50 gradi. Tuttavia, alcune aree potrebbero essere meno fortunate e superare i 40°C, avvicinandosi persino ai 45°C. In una prospettiva più ampia, potrebbero verificarsi picchi estremi per le nostre regioni, superiori ai 45°C. Ad esempio, nel 2023 si sono registrati 47°C a Palermo e Olbia, e 48°C in diverse stazioni meteo della Sardegna. Nel 2017, nello stesso periodo, molte località hanno raggiunto i 40°C, con picchi anche superiori ai 45°C.
Le cause del calore estremo
Questo calore è causato anche dalla compressione dell’aria negli strati più bassi dell’atmosfera, dove si origina un effetto chiamato ”Dome”, ovvero un potente anticiclone che può davvero provocare un calore estremo, comprimendo l’aria e accentuando il cambiamento climatico in corso. Ad esempio, negli anni recenti, si sono raggiunti quasi 50°C nel nord-ovest del Canada e oltre 45°C in città con clima oceanico come Vancouver negli Stati Uniti d’America.
Un’altra ondata di calore in arrivo
Lo ribadisco, a questa ondata di calore se ne aggiungerà un’altra. Ormai è un dato di fatto, e come temevo sarà anche la peggiore e più lunga della stagione estiva per l’Italia. Eppure, tutti invochiamo un cambiamento e non possiamo più sopportare questo caldo opprimente che caratterizza il meteo di queste settimane. La canicola aumenterà, questo possiamo affermarlo con una certa affidabilità per almeno una settimana di validità previsionale. Per previsioni fino a 15 giorni ci sono alcune incertezze che è opportuno considerare.
Un possibile refrigerio?
Ci proverà tra circa una settimana una spinta di correnti oceaniche verso l’Italia ad abbattere parzialmente la calura nel Nord Italia, ma sarà un’impresa molto difficile. Nel frattempo, il rischio è che un più massiccio sbuffo d’aria rovente si insinui a ridosso della linea di confluenza dei temporali che potrebbero scoppiare nel Nord Italia, aumentando la calura al Centro e Sud, Sardegna e Sicilia, con un’onda di calore ormai eccessivamente prolungata e fastidiosa.
L’Anticiclone Africano raggiunge il suo apice
L’Anticiclone Africano raggiungerà il suo apice nella prima decade di agosto; questa è la sentenza che al momento sembra più affidabile tra tutte. In un contesto di caldo aberrante, il rischio inevitabile sarà quello di avere a che fare con fenomeni violenti come nubifragi, colpi di vento e grandine anche di grosse dimensioni, sebbene a carattere sparso, e nel Nord Italia già nel periodo 30 luglio – 7 agosto. Ma siamo fuori tempo limite per quanto riguarda una previsione meteo accettabile come affidabilità, quindi vi promettiamo aggiornamenti in merito.
Temporali violenti in arrivo
Sui temporali, però, sulla base degli aggiornamenti odierni, c’è una probabilità maggiore rispetto a quanto visto in precedenza, ovviamente sempre per il Nord Italia, dove potremmo osservare strutture temporalesche organizzate con fenomeni davvero violenti. Localmente anche devastanti, con grandine di grosse dimensioni, raffiche di vento con velocità da uragano (downburst), oppure nubifragi di estrema intensità. Tutto ciò a causa di fortissimi contrasti termici tra aria oceanica e quella calda africana che dominerà sull’Italia per molti giorni.
Le temperature scenderanno, ma forse non troppo
Le temperature scenderanno, ma forse non troppo, in un contesto sempre estivo con valori superiori alla norma, verso Ferragosto, difficilmente prima, poiché la forza dell’alta pressione africana è imponente, massiccia ed estrema.
La “rottura dell’estate” dopo Ferragosto?
Osservando il meteo degli anni recenti, proprio dopo metà agosto abbiamo visto una nuova accentuazione della calura. E allora vi chiederete: quando ne usciremo da questa trappola rovente? Quando chi non ha il climatizzatore in casa, al lavoro, o in vacanza sarà esausto e sfinito? Bella domanda. Come detto, diciamo che dopo Ferragosto, nonostante il rischio di onde di calore anomale, queste, se precedute da un caldo asfissiante di lungo termine, dovrebbero dare spazio a un cambiamento del tempo che attenuerebbe la grande ed estrema fase di caldo.
Rischio di onde di calore anche in settembre
Vi abbiamo parlato del rischio di onde di calore anche nella prima parte di settembre, con un aumento della calura a causa di eventuali sfuriate di aria africana. Le abbiamo vissute in passato, ve ne abbiamo parlato diverse volte, e siccome osserviamo sempre più spesso che l’estate si protrae eccessivamente verso il mese di settembre, e in parte anche ottobre, non è fantasioso parlare di caldo anche in quel periodo, con picchi davvero estremi.
Un clima più fresco per tutta l’Italia?
Naturalmente, l’evoluzione descritta, sebbene sempre più probabile, non è ancora da dare per scontata. Il momento in cui tutta Italia godrà di un clima più fresco, o per meglio dire meno caldo, coincide sempre più tardi nelle nostre stagioni estive. Per avere un refrigerio adeguato, incisivo e davvero liberatorio ci vorrebbe una variazione dell’Onda di Rossby per portare aria oceanica nel Mediterraneo centrale. Solo allora ci libereremo della serpe africana in anticipo, e sul serio, senza illusori refrigeri.
La causa delle anomalie climatiche
La causa di queste anomalie va ricercata anche nell’Alta Pressione delle Azzorre, che durante l’estate ha lasciato l’Europa per stazionarsi in pieno Oceano, lasciando spazio all’anticiclone africano. Questo è il meteo che stiamo vivendo, che forse vivremo ancora a lungo, e forse per oltre una ventina di giorni, sempre che uno sconvolgimento non avanzi dritto verso di noi, cosa possibile in un contesto di cambiamento climatico come quello che viviamo.