La settimana iniziale di giugno si preannuncia particolarmente turbolenta dal punto di vista del meteo, con una serie di eventi estremi che si concentreranno principalmente nel Nord Italia. Le attuali previsioni, basate sui principali modelli di calcolo, prevedono una settimana di intensi temporali e rovesci.
La causa di questa prolungata instabilità è una massa d’aria particolarmente fredda che si trova intrappolata tra l’Europa centrale e l’Italia centro-settentrionale, generando un blocco atmosferico che perdurerà per una settimana intera. Il picco di questo maltempo è previsto nelle prossime 72 ore, quando l’arrivo di aria fresca farà calare le temperature a tutte le altitudini nel Nord Italia, provocando notevoli contrasti termici, tipici di questo periodo dell’anno.
Essendo all’alba dell’estate meteorologica, che inizia il 1° giugno, l’effetto del sole mattutino tende a esacerbare ulteriormente i contrasti termici tra le quote basse e alte. Questo significativo divario di temperatura, dovuto al flusso di aria molto fredda in alta quota, darà vita a temporali particolarmente violenti, con il Centro-Nord Italia che sarà il più colpito. La situazione sarà più critica nel Triveneto, dove nelle prossime 48 ore si prevede che possano cadere abbondanti quantità di pioggia in alcune zone tra il Trentino, il Veneto e il Friuli. Anche nel resto del Nord Italia, il rischio di temporali improvvisi e violenti rimarrà alto almeno fino all’inizio della prossima settimana.
Lo stesso scenario si estenderà anche alle aree interne del Centro Italia e lungo l’Appennino, dove temporali pomeridiani e serali potranno svilupparsi con facilità. Questi fenomeni saranno alimentati dai forti contrasti termici e dall’energia solare accumulata durante il giorno, che fornirà ulteriore forza ai temporali serali.
In questo quadro di maltempo diffuso, l’estremo Sud Italia sembra essere meno interessato dalle piogge e dai temporali. Tuttavia, alcune regioni come la Puglia, la Basilicata, la Campania e la Sardegna potrebbero comunque sperimentare fenomeni temporaleschi, ma in maniera più sporadica rispetto al Nord e al Centro Italia.
Come evidenziato all’inizio dell’articolo, questa fase di instabilità meteo si protrarrà almeno fino al 5 giugno. Successivamente, potrebbe verificarsi un cambiamento significativo grazie al ritorno dell’alta pressione, che potrebbe portare a una stabilizzazione del tempo non solo al Sud, ma su tutta la penisola.
Nel dettaglio, l’attuale configurazione atmosferica vede un blocco di alta pressione sull’Europa settentrionale, che impedisce la normale circolazione delle correnti occidentali. Questo schema di blocco permette all’aria fredda di stazionare sull’Europa centrale e sull’Italia centro-settentrionale, favorendo la formazione di sistemi temporaleschi. Le previsioni a medio termine suggeriscono che l’alta pressione potrebbe gradualmente spostarsi verso sud, consentendo un miglioramento delle condizioni meteo e una diminuzione dell’attività temporalesca.
Per comprendere meglio l’entità di questi fenomeni, è utile considerare l’effetto dell’insolazione diurna sui contrasti termici. Durante il giorno, il riscaldamento solare riscalda la superficie terrestre, creando un gradiente termico tra la superficie e l’aria in alta quota, che rimane relativamente fredda. Questo gradiente termico è una delle principali cause della formazione di temporali, in quanto l’aria calda e umida tende a salire rapidamente, incontrando l’aria fredda in alta quota, e generando così nuvole temporalesche e precipitazioni intense.