La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
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L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
La stagione degli uragani ha avuto un avvio piuttosto intenso, come testimoniano le preoccupanti notizie provenienti dall’Oceano Atlantico e dal Mar dei Caraibi. È noto che la stagione degli uragani inizia a giugno e termina generalmente a novembre, ma è altrettanto noto che nelle prime settimane è raro dover affrontare uragani di grande intensità. Tuttavia, in un contesto meteo sempre più estremo, è ragionevole aspettarsi fenomeni sempre più violenti e anomali.
Il caso dell’Uragano Beryl
L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.
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L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
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Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
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L’uragano Beryl, formatosi di recente nell’Oceano Atlantico, sta attualmente imperversando sul Mar dei Caraibi, mettendo a rischio diverse aree dell’America Centrale. Da poco, l’uragano ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, diventando uno dei più potenti mai formatisi tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Di norma, uragani di categoria 5, ovvero major hurricane, sono più probabili alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, quando l’energia degli oceani è decisamente superiore rispetto alle prime fasi dell’estate, periodo in cui gli oceani continuano gradualmente a incrementare la propria temperatura.
La combinazione pericolosa tra riscaldamento globale e gli ultimi effetti residui de El Niño può essere considerata tra le cause dello sviluppo di questo potente ciclone tropicale, che causerà nei prossimi giorni notevoli problemi sulle isole caraibiche.
Attualmente, l’uragano Beryl è classificato come “potenzialmente catastrofico” ed è in rotta verso la Giamaica. Ieri il ciclone ha colpito le coste di Barbados, l’isola di Carriacou a Grenada, e Saint Vincent e Grenadine, provocando ingenti danni. È la prima volta che questi territori subiscono l’attacco di un ciclone tropicale così potente alla fine di Giugno.
Le ultime previsioni meteo delineano scenari molto negativi per i Caraibi e la Giamaica. Si prevedono venti medi superiori ai 150 km/h, con raffiche che superano i 200 km/h. A questi si aggiungono le piogge torrenziali e lo storm-surge, ovvero l’innalzamento dell’oceano causato dal ciclone, che può provocare l’allagamento di intere città.