Non c’è motivo di allarmarsi, non ci sono state eruzioni vulcaniche sul nostro globo di tale entità da poter alterare il meteo dell’estate 2024. Il meteo sarà modellato dalla variabilità atmosferica, da un mutamento di temperatura nell’Oceano Pacifico (sta arrivando la Niña) e da un Oceano Atlantico europeo più freddo rispetto allo stesso periodo del 2023, così come lo è stato finora il Mediterraneo occidentale. Tuttavia, il nostro Mare Nostrum si riscalda molto velocemente, e poi c’è l’Africa a pochi passi, che nell’estate 2024 ha spinto masse d’aria ardente verso la Grecia e il Mediterraneo orientale, il Mar Nero, rendendo il meteo a tratti insopportabile per il caldo eccessivo. Un calore che presto raggiungerà tutta l’Italia rovinando le vacanze di Agosto.
Il meteo dell’estate 2017: un tuffo nel passato
Nell’estate 2017 nessuno poteva anticipare cosa sarebbe accaduto verso la fine del mese, anche perché si verificò un inaspettato periodo di fresco che portò, a sorpresa, la neve sulle Alpi e le cime appenniniche. Ad agosto 2017, l’Italia e l’Europa occidentale hanno sperimentato un’ondata di calore quasi senza precedenti. In particolare, il 4 agosto 2017 è stato il giorno più caldo del secolo per l’Italia, con temperature medie superiori a 29 gradi Celsius. Questo record ha superato le temperature dell’agosto 2003 e del luglio 1983.
Record di calore nell’estate 2017
Ecco una cronologia dei record di calore raggiunti in quei giorni, basata sui dati del Servizio Meteo Nazionale. In Sardegna, nel sassarese, si sono superati i 45 gradi, con Alghero che ha registrato 41,9°C, battendo il record del 1983. A Firenze si sono raggiunti 41,3°C, superando il record di agosto 2003. A Perugia sono stati misurati 40 gradi, nuovo record assoluto. A Guidonia, nel Lazio, è stato registrato un nuovo record di 42°C. Frosinone ha toccato 42,2°C, e Viterbo ha eguagliato il record di 40,1 gradi. Anche l’Isola d’Elba-Monte Calamita ha stabilito un nuovo record con 36,8°C. Questi dati confermano come l’agosto 2017 sia stato un mese di calore eccezionale, stabilendo numerosi record di temperatura in tutta l’Italia.
Perché si parla di “anno senza estate”?
Si parla di “anno senza estate” per una sensazione che non ha nulla a che fare con la scienza, perché il meteo spesso perturbato nel Nord Italia, fresco, ma non troppo, piovoso, dà l’impressione che non sia estate. In effetti alcuni giorni, ad esempio il 3 luglio 2024, è stato eccezionalmente fresco nel Nord, specie in pianura, con anomalie rispetto alla media notevoli. Tuttavia, anche questa variabilità è quasi accettabile a fronte di anomalie persistenti di caldo che viviamo per infiniti periodi.
Un vero “anno senza estate”: il 1816
Qui vi raccontiamo cosa è un vero “anno senza estate”, con riferimenti a documenti dell’epoca, oltre a scoperte e studi che sono avvenuti in questi ultimi anni. Quanto raccontiamo, al giorno d’oggi causerebbe immani carestie nel pianeta, oltre che a un drastico cambiamento climatico.
L’anno senza estate del 1816
Da maggio ad agosto del 1816, il meteo fu insolitamente freddo. Nevicava nel New England e Londra era colpita dalla grandine che diventava anche neve. Fu durante questo inverno vulcanico che Mary Shelley abbozzò Frankenstein mentre era in Svizzera. Nel suo diario del 4 luglio 1816, John Quincy Adams si lamentò di essere confinato a casa a Londra a causa di acquazzoni gelidi e tuoni.
Le cause dell’anno senza estate 1816
Gli scienziati sono ormai quasi certi che l’anno senza estate e l’eruzione del Monte Tambora siano collegati, anche se ci vollero gli anni ’70 per mettere insieme gli indizi. All’epoca, molti attribuirono il meteo instabile alle macchie solari. Osservando i modelli delle macchie solari, gli scienziati ipotizzano che i due fenomeni non fossero collegati. È anche possibile che la foschia dell’eruzione abbia permesso una visione più facile del sole, portando più persone a notare le macchie e a collegarle allo strano meteo.
Le conseguenze dell’anno senza estate
L’anno senza estate ha causato uno scenario molto diverso rispetto a quello che avremo, e tuttavia, entrambi rappresentano uno sconquasso del meteo smisurato. A differenza dell’attuale cambiamento climatico, un’eruzione vulcanica causerebbe una modifica del meteo in tempi molto accelerati, con danni maggiori nel breve periodo. Al meteo che verrà, in qualche modo ci stiamo abituando, ma non siamo pronti ad affrontare una crisi del meteo dovuta a una super eruzione vulcanica.
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