Il meteo estivo del Nord Italia: tra temporali e supercelle
Le classiche tempeste di fulmini del Nord Italia d’estate sono spesso accompagnate da numerose scariche elettriche. Quest’anno, l’alta pressione africana che ha dominato il meteo del Nord Italia potrebbe essere interrotta da un’ondata di aria umida e instabile. Questo fenomeno, previsto per la prossima domenica, potrebbe portare a condizioni di maltempo, in particolare tra Piemonte e Lombardia, con la possibilità di forti temporali.
Le condizioni meteorologiche che precedono l’evento
Nei giorni che precedono l’evento meteo, l’aria calda e umida si accumulerà negli strati atmosferici più bassi. Questa condizione, combinata con l’arrivo di aria umida e fresca, più pesante di quella calda, potrebbe destabilizzare l’atmosfera, innescando la formazione di cumulonembi. Rispetto a venerdì scorso, sembra che ci sia una maggiore possibilità di fenomeni di forte intensità, incluso la formazione di supercelle temporalesche.
Le aree più a rischio
Le aree più a rischio di fenomeni temporaleschi intensi sono il nord-est del Piemonte, il nord-ovest della Lombardia, le Prealpi e le Alpi, e le pianure delle province di Milano e Bergamo. Queste sono le stesse aree che recentemente hanno subito gli effetti di eventi meteo estremi, tra cui nubifragi, forti raffiche di vento (downburst) e grandine. Il rischio di nuove grandinate con chicchi di grandi dimensioni è da considerare. La situazione prevista è molto complessa, con fenomeni che potrebbero frequentemente raggiungere un’intensità elevata, incluso la formazione di supercelle.
La potenza delle supercelle temporalesche
Una supercella temporalesca è una delle strutture meteorologiche più potenti e pericolose che si possano osservare in natura. Questo tipo di temporale si distingue per la presenza di un mesociclone, un’area di rotazione d’aria a scala medio-grande all’interno del temporale stesso. La supercella è caratterizzata da un’organizzazione e una durata eccezionali rispetto ai temporali comuni, che la rendono capace di generare fenomeni meteorologici estremi.
La formazione delle supercelle
Le supercelle possono svilupparsi in diverse parti del mondo, ma sono particolarmente comuni nelle pianure degli Stati Uniti centrali. Nel Nord Italia, Centro Italia, Sud Italia e nelle Isole Maggiori come Sardegna e Sicilia, le condizioni per la formazione di una supercella sono più rare ma non impossibili. Queste strutture temporalesche si formano quando un forte riscaldamento al suolo si combina con un’umidità elevata e una forte divergenza del vento in quota. Questo ambiente instabile permette al temporale di svilupparsi verticalmente e organizzarsi in una supercella.
La struttura di una supercella temporalesca
La struttura di una supercella temporalesca è composta da diverse parti distintive. Al centro si trova il mesociclone, una colonna d’aria rotante che può avere un diametro di diversi chilometri. Attorno al mesociclone, le correnti ascendenti e discendenti creano un’architettura complessa di nuvole e precipitazioni. Le correnti ascendenti, che trasportano l’aria calda e umida verso l’alto, sono particolarmente forti e possono raggiungere velocità superiori a 100 km/h.
Questo movimento ascensionale può portare alla formazione di grandine di grandi dimensioni, con un diametro che può superare i 10 cm. Uno degli aspetti più pericolosi delle supercelle è la loro capacità di generare tornado (equivalente alla tromba d’aria).
Le supercelle e i loro effetti devastanti
Questi vortici d’aria devastanti si formano quando il mesociclone diventa sufficientemente intenso da creare un funnel cloud, una nube a forma di imbuto che si estende dalla base della supercella verso il suolo. Quando questo imbuto tocca terra, si trasforma in un tromba d’aria, in grado di causare danni significativi lungo il suo percorso. Oltre ai tornado, le supercelle possono produrre precipitazioni estremamente abbondanti, con accumuli che possono superare i 100 mm in un breve periodo, causando alluvioni improvvise.
La temperatura all’interno di una supercella può variare notevolmente, con forti differenze tra l’aria calda risucchiata dalle correnti ascendenti e l’aria fredda rilasciata dalle correnti discendenti. Le supercelle sono anche note per i loro fulmini frequenti e intensi. Questi temporali possono generare una quantità eccezionale di fulmini nube-suolo e nube-nube, aumentando il rischio di danni.
Le supercelle in Europa e in Italia
In Europa, le supercelle sono meno comuni rispetto agli Stati Uniti, ma possono verificarsi in condizioni atmosferiche favorevoli. In Italia, le aree più a rischio includono la Pianura Padana in Nord Italia e alcune zone del Centro Italia e Sud Italia durante i mesi estivi, quando l’instabilità atmosferica è maggiore. I mesi di giugno, luglio e agosto sono quelli in cui le supercelle sono più probabili, ma possono verificarsi anche in maggio e settembre.