L’Anticiclone Africano e il suo impatto sul meteo italiano
Il potente Anticiclone Africano sta guadagnando forza, portando con sé un’ondata di calore estremo che si abbatterà sull’Italia nei giorni a venire. Questo fenomeno atmosferico dominerà il panorama meteorologico per tutta la settimana, regalando giornate di sole radioso e un incremento costante delle temperature su tutto il territorio nazionale.
Le zone più colpite dal caldo
Il Centro-Sud dell’Italia sarà particolarmente interessato da questa ondata di calore, con i termometri che potrebbero toccare punte comprese tra i 37/38°C, ma con picchi che potrebbero raggiungere anche i 41/42°C. Anche il Nord non sarà esente, con temperature che oscilleranno tra i 34 e i 38°C. L’afa sarà opprimente, rendendo l’aria pesante e rendendo difficile trovare sollievo anche nelle ore notturne, che si preannunciano tropicali, considerate tali quando le colonnine di mercurio non riescono a scendere sotto la soglia dei 20°C.
Le Alpi e i temporali di calore
Nonostante il dominio dell’alta pressione, le Alpi potrebbero essere teatro di occasionali temporali di calore, unici momenti di instabilità in un contesto generalmente stabile. Questi fenomeni, tipici delle zone montuose durante le ondate di caldo, saranno probabilmente di breve durata e localizzati, ma non per questo potranno comunque potranno anche assumere carattere di forte intensità.
Le precauzioni da adottare
La persistenza di queste condizioni meteorologiche estreme metterà a dura prova la popolazione, soprattutto le fasce più vulnerabili come anziani e bambini. Sarà fondamentale adottare precauzioni per proteggersi dal caldo eccessivo, come bere molta acqua, evitare le ore più calde della giornata e cercare luoghi freschi.
Le previsioni a lungo termine
Guardando al futuro, qualche segnale di cedimento dell’alta pressione si intravede con l’inizio della prossima settimana quando le regioni del Nord potrebbero essere oggetto di qualche temporale e di una timida flessione delle temperature. Attendiamo ovviamente conferme vista la distanza in sede previsionale.