Jason Cooper, un entusiasta di dinosauri noto per i suoi ritrovamenti fossili, ha avuto un’esperienza straordinaria durante il suo compleanno. Mentre passeggiava nel Colorado, ha incrociato un pezzo di storia risalente a 150 milioni di anni fa: i resti di uno stegosauro. Questo dinosauro, che raggiungeva i 3,5 metri di altezza e oltre 8 metri di lunghezza, è stato scoperto nella formazione Morrison, un’area geografica famosa per i suoi reperti giurassici.
Apex: un dinosauro destinato all’asta
Cooper ha chiamato il suo ritrovamento “Apex” e ha deciso di metterlo all’asta attraverso Sotheby’s. Il valore stimato di Apex varia tra i 4 e i 6 milioni di euro, rendendolo il primo stegosauro mai venduto all’asta nel mondo. Questa rarità ha attirato l’attenzione di collezionisti benestanti e personaggi famosi, tra cui l’attore Nicolas Cage, già noto per aver acquistato il cranio di un T-Rex.
Un terreno fertile di tesori preistorici
La proprietà di Cooper, che si estende per oltre 400.000 metri quadrati, si è rivelata un vero e proprio deposito di tesori preistorici. Infatti, Apex rappresenta la decima scoperta di dinosauri effettuata dal quarantacinquenne. Il giorno del ritrovamento, Cooper ha notato un femore che spuntava da una collina. Dopo aver coinvolto un amico, hanno scoperto ulteriori vertebre. “Guardandoci intorno, abbiamo trovato altre vertebre. Ho esclamato: ‘Dio mio, questo sta diventando davvero un compleanno favoloso!'”, ha raccontato Cooper.
Un fossile in buone condizioni ma con segni di artrosi
Equipaggiato con l’attrezzatura necessaria, Cooper ha proseguito gli scavi, riuscendo a riportare alla luce il 70% dello scheletro di Apex. Il fossile si presentava in buone condizioni, senza segni di lotte con altri animali, ma con evidenti segni di artrosi, dovuti alla fusione di alcune vertebre con il bacino.
Controversie sulla vendita del fossile
Nonostante l’entusiasmo per la scoperta, la decisione di Cooper di vendere il fossile a privati ha suscitato alcune critiche. Steve Brusatte, professore di paleontologia all’Università di Edimburgo, ha espresso preoccupazione: “È una grande sfortuna quando un fossile come questo, che potrebbe educare e ispirare tante persone, finisce semplicemente nella dimora di un oligarca”.