Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
La siccità si diffonde
Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
Aspettative per l’Autunno
Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
La siccità si diffonde
Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
Aspettative per l’Autunno
Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
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Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
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Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
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Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
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Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
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Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
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Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
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Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
La siccità si diffonde
Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
Aspettative per l’Autunno
Le speranze di pioggia sono quindi posticipate all’inizio dell’autunno meteorologico, che secondo il calendario climatico italiano inizia il 1 settembre. Di solito, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, gli anticicloni iniziano gradualmente a perdere forza a favore di correnti atlantiche sempre più insistenti che possono raggiungere l’Italia con maggiore facilità.
Questo, ovviamente, non è un dato di fatto incontestabile poiché ci troviamo nel campo delle previsioni meteo. Statisticamente è probabile che le perturbazioni inizino ad arrivare più facilmente sul Mediterraneo, ma dovremo fare i conti con il complesso scacchiere barico che avvolge l’Europa e l’Atlantico in un contesto di cambiamento del meteo sempre più evidente.
Il terzo e ultimo mese dell’estate meteorologica è iniziato da poco più di 72 ore, segnando una stagione che gran parte dell’Italia preferirebbe dimenticare a causa del calore estremo e della grave siccità. Il meteo più problematico si riscontra nel Sud Italia e nelle isole principali, dove la pioggia sembra essere un ricordo lontano, con l’eccezione di quei temporali o quei acquazzoni sporadici che non riescono a contrastare la siccità.
La siccità si diffonde
Le piogge benefiche e generalizzate, quelle che riescono a inumidire ampie aree per molte ore consecutive, non si manifestano in Italia da molti mesi. A parte i violenti temporali locali che causano solo gravi problemi, disagi e danni, le perturbazioni continuano a mancare nel Mediterraneo poiché preferiscono l’Europa del nord. Infatti, con un anticiclone nordafricano così persistente e invasivo sull’Europa meridionale, le perturbazioni non hanno modo di raggiungere facilmente la penisola italiana.
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Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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Non si prevedono significative ondate di maltempo nel corso di agosto che possano portare piogge benefiche nelle nostre regioni, soprattutto nel Sud che sta affrontando una siccità prolungata e grave. Anche un possibile cambiamento del meteo a Ferragosto, che potrebbe portare aria più fresca e numerosi temporali da nord a sud, non sarebbe sufficiente a risolvere la crisi idrica.
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