Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
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Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
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È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
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Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
Quindi, sì, desiderare un cambiamento è assolutamente comprensibile, ma dobbiamo sperare che tale cambiamento non sia di quelli da farci tirare i capelli. Dobbiamo sperare in un lento declino della bella stagione, in un progressivo avvento dell’autunno.
Magari alternando bel tempo e rinfreschi oceanici. In questo modo, l’autunno potrebbe arrivare senza causare danni, o almeno minimizzando eventuali problemi idrogeologici. Quindi sì, anche noi alziamo la mano, anche noi siamo a favore di un cambiamento. Ma speriamo che questa volta sia un vero cambiamento stagionale.
Considerando l’attuale situazione meteorologica, è comprensibile l’aspirazione a un cambiamento. Aspirare, sperare, sognare. Dopo settimane di calore insopportabile, si anela a un calo delle temperature, non eccessivo, ma sufficiente. Si anela a un ritorno alla normalità termica, o più semplicemente, alla normalità stagionale.
Recentemente, abbiamo assistito a temporali, alcuni dei quali particolarmente distruttivi. Non è una sorpresa. Le acque del Mediterraneo sono ancora bollenti e con il calore che persiste, l’eccesso di calore non può essere dissipato. Anzi, se le previsioni meteorologiche indicano un’estensione del caldo anche a settembre, ci sarà un ulteriore accumulo di calore.
Quindi, chiunque stia sperando in un cambiamento meteorologico significativo ha tutto il nostro sostegno, anzi, ha tutte le ragioni per farlo. Il caldo, il sole, il bel tempo sono tutti apprezzabili, ma a un certo punto è necessario un cambiamento, altrimenti le conseguenze potrebbero essere gravi.
Se non ci sarà un cambiamento, il costo da sostenere sarà elevato e l’autunno è ormai imminente. L’autunno, negli ultimi anni, è diventato un vero incubo. Non tanto per le giornate grigie, non tanto per le perturbazioni atlantiche, non tanto per l’arrivo del primo freddo.
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È diventato un incubo a causa dell’intensità delle precipitazioni e della frequenza di certi fenomeni. Ad esempio, i cicloni, o i temibili uragani mediterranei. Fenomeni sempre più comuni che quest’anno potrebbero ripresentarsi.
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