La Pennsylvania State University ha recentemente condotto degli studi che indicano come il riscaldamento globale sia la causa principale di una corrente a getto più ondulata, che a sua volta provoca inondazioni estreme e siccità nelle zone di medie latitudini.
Il fenomeno noto come amplificazione polare, ovvero l’aumento delle temperature nelle alte latitudini a causa del riscaldamento globale, è considerato il principale fattore meteo che determina gli eventi estremi nelle medie latitudini.
Questo significa che il ridotto gradiente di temperatura meridionale riduce i venti zonali medi, portando a correnti a getto più ondulate nelle medie latitudini. Nonostante le osservazioni siano in linea con questa teoria, il meccanismo dinamico dettagliato è ancora oggetto di discussione.
Lo studio suggerisce che il contrasto della forzante termica terra-mare dell’emisfero settentrionale, che è alla base della forzante zonalmente asimmetrica, guida una risposta nel movimento geostrofico planetario e che fornisce campi medi bilanciati per i vortici sinottici nelle medie latitudini e quindi per le correnti a getto più ondulate.
Il riscaldamento globale, aumentando l’amplificazione polare, sopprime l’intensità del getto d’aria nelle medie latitudini. La combinazione di questi effetti porta a correnti a getto più ondulate.
Il legame tra la struttura dei getti nelle medie latitudini e gli eventi meteo estremi è un argomento di grande interesse nella scienza del meteo contemporanea.
Con la diminuzione dei flussi medi occidentali, i getti diventano più ondulati e si formano schemi di blocco ad alta e bassa pressione quasi stazionari, causando gravi inondazioni e siccità.
Nonostante si sostenga che l’amplificazione artica, in cui le alte latitudini sperimentano un aumento del riscaldamento, sia responsabile di getti più ondulati, non esiste né consenso su un meccanismo dinamico centrale né consenso sulla climatologia del blocco stesso.
Analisi
Le interazioni onda-flusso medio costituiscono un processo centrale che modella la dinamica a bassa frequenza dell’atmosfera su larga scala.
Il campo medio zonale viene tipicamente considerato perché la sua parte zonalmente simmetrica riflette la dominanza del gradiente di temperatura meridionale.
Gli eventi meteo estremi nelle medie latitudini sono associati a correnti a getto più ondulate e sembrano essere più frequenti. I getti più ondulati sono correlati all’amplificazione artica che, a causa del ridotto gradiente di temperatura meridionale, indebolisce il flusso zonale.
Un flusso medio zonale più debole amplifica la risposta meridionale dei campi di pressione e vento.