Amici lettori, quante volte vi siete ritrovati sotto un temporale improvviso, nonostante le previsioni meteo indicassero solo qualche piovasco? Quante volte avete consultato un bollettino di allerte meteo, per poi ritrovarvi impreparati di fronte a ciò che è realmente accaduto? In questo articolo, cercheremo di spiegare i motivi di queste discrepanze.
Un aumento della violenza dei fenomeni estremi
La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.
Amici lettori, quante volte vi siete ritrovati sotto un temporale improvviso, nonostante le previsioni meteo indicassero solo qualche piovasco? Quante volte avete consultato un bollettino di allerte meteo, per poi ritrovarvi impreparati di fronte a ciò che è realmente accaduto? In questo articolo, cercheremo di spiegare i motivi di queste discrepanze.
Un aumento della violenza dei fenomeni estremi
La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.
Amici lettori, quante volte vi siete ritrovati sotto un temporale improvviso, nonostante le previsioni meteo indicassero solo qualche piovasco? Quante volte avete consultato un bollettino di allerte meteo, per poi ritrovarvi impreparati di fronte a ciò che è realmente accaduto? In questo articolo, cercheremo di spiegare i motivi di queste discrepanze.
Un aumento della violenza dei fenomeni estremi
La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.
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Un aumento della violenza dei fenomeni estremi
La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
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L’estate del 2024
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L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
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L’estate del 2024
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L’estate del 2024
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All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
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L’estate del 2024
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All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.
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La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
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L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
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Amici lettori, quante volte vi siete ritrovati sotto un temporale improvviso, nonostante le previsioni meteo indicassero solo qualche piovasco? Quante volte avete consultato un bollettino di allerte meteo, per poi ritrovarvi impreparati di fronte a ciò che è realmente accaduto? In questo articolo, cercheremo di spiegare i motivi di queste discrepanze.
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La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
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L’estate del 2024
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All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.
Amici lettori, quante volte vi siete ritrovati sotto un temporale improvviso, nonostante le previsioni meteo indicassero solo qualche piovasco? Quante volte avete consultato un bollettino di allerte meteo, per poi ritrovarvi impreparati di fronte a ciò che è realmente accaduto? In questo articolo, cercheremo di spiegare i motivi di queste discrepanze.
Un aumento della violenza dei fenomeni estremi
La presenza di fenomeni meteo severi è diventata così frequente che non si può più considerare come un’anomalia o un evento estremo. Dal 2021, le nostre estati hanno subito un cambiamento radicale. Fino al 2020, le fasi meteo tempestose erano presenti, ma con una frequenza ancora tollerabile.
L’estate del 2021 ha portato con sé temporali di una violenza senza precedenti nel mese di luglio, causando gravi danni a persone e beni. L’estate del 2022 è stata caratterizzata da una siccità estrema, sebbene le rare volte in cui ha piovuto, le piogge sono state intense. il luglio del 2023 è stato apocalittico, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree del Paese.
L’estate del 2024
Abbiamo un ulteriore esempio di quanto sia difficile prevedere i fenomeni meteo estremi. Il 21 giugno, temporali violenti e del tutto inaspettati hanno colpito gran parte della Lombardia e del Piemonte. Il 29 giugno, nonostante l’allerta massima su buone zone del Nord, si sono verificati solo alcuni temporali, sebbene molto violenti, in Piemonte.
All’inizio di luglio, nuove allerte non sono state seguite da eventi corrispondenti. due gravi errori: la grandinata di Torino del 2 agosto e la giornata del 7 agosto, in gran parte del Nord. Nel primo caso, non c’era nemmeno un’allerta, mentre nel secondo caso c’era un normale allerta gialla. Quest’ultima non esclude fenomeni intensi, ma l’estensione e la violenza di tali fenomeni non sono state previste.
Un meteo che non esiste più
Il problema risiede nel fatto che i modelli meteo sono basati su un clima che non esiste più. Purtroppo, sembra che ogni minima variazione della pressione porti con sé temporali estremamente violenti, indipendentemente dalle allerte o dalle applicazioni che non riescono a prevederli.