Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
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Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
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Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
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Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
Le modifiche stagionali, con estati sempre più torride e inverni meno rigidi, sono lo specchio di un cambiamento climatico che sta alterando profondamente la nostra percezione del meteo. Ciò che una volta era un piacere, ovvero passare del tempo all’aperto durante l’estate, si è trasformato in una vera e propria sfida di resistenza. Al contrario, le temperature invernali, sebbene più miti, nascondono una realtà meteorologica in costante evoluzione, che richiede una nuova consapevolezza e adattamento.
Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
Il periodo estivo, un tempo simbolo di vivaci divertimenti all’aria aperta e notti stellate, ha subito una trasformazione radicale, assumendo un aspetto quasi tragico. Le prolungate giornate di luce, che un tempo erano fonte di felicità, si trasformano ora frequentemente in un tormento a causa del caldo intenso e dell’umidità soffocante.
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Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
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La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.
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Quando l’estate perde il suo incanto
Il meteo estivo, caratterizzato da un calore asfissiante che persiste anche durante le ore notturne, ha reso il termine “bella stagione” un ossimoro. La sopravvivenza in queste condizioni spesso si riduce a cercare sollievo nelle ore più fresche della sera o rifugiandosi in ambienti climatizzati.
Il culmine dello stress si verifica in estate
Il disagio provocato dal meteo estivo non è solo fisico, ma anche psicologico, con un impatto che si estende ben oltre i mesi più caldi. È curioso osservare come, nonostante l’inverno scorso sia stato insolitamente mite, rendendo l’inverno più caldo delle ultime settimane estive, questo fenomeno sia passato quasi inosservato. Una variazione di temperatura di 15-20 gradi può infatti essere percepita come piacevole, mascherando le sottili ma significative variazioni del meteo.
Il meteo come riflesso del cambiamento climatico
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Che cosa è nelle nostre mani?
La risposta è nulla. O meglio, possiamo adattarci. Avremmo dovuto modificare in precedenza il nostro modello di emissioni di CO2. Non è stato fatto nel corso dei decenni e ora non ci resta che adattarci al nuovo clima che è cambiato in modo irreversibile. Inoltre, più emissioni di anidride carbonica produciamo e maggiori saranno le alterazioni meteorologiche nei prossimi decenni.