Le estati torride che assediano il Mediterraneo e l’Europa sono il frutto di una dinamica meteo che agevola l’espansione dell’Alta Pressione Africana verso le nostre regioni. Ci si chiede perché l’Anticiclone delle Azzorre, che in passato garantiva stabilità e clima più temperato durante l’estate, non riesca più a estendere la sua influenza fino alla nostra penisola, lasciandoci vulnerabili alle correnti d’aria subtropicali continentali.
Questo mutamento ha radici profonde nella trasformazione della circolazione atmosferica a livello mondiale. In questo articolo, esporremo una serie di concetti tecnici che aiuteranno a comprendere cosa è successo.
Il modello meteo europeo
L’Anticiclone delle Azzorre non è scomparso, ma negli ultimi anni non riesce più a influenzarci come in passato. Questa variazione è stata provocata da una modifica nella struttura delle correnti atmosferiche, che si muovono nella fascia latitudinale compresa tra i 40 e i 60 gradi. A partire dagli anni Novanta, si è notata una maggiore ondulazione delle correnti oceaniche rispetto al passato.
Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
Ondulazioni che si fermano
Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
L’Europa e l’Italia hanno risentito notevolmente di questi cambiamenti nella circolazione atmosferica, trovandosi vicino a regioni del pianeta che generano correnti d’aria molto calde. Il declino delle correnti occidentali di origine azzorriana, sostituite dalle correnti nord-africane, ha portato a un aumento significativo della temperatura media estiva.
Dal nuovo millennio, si registra un aumento di circa 1,5 °C nella temperatura media estiva. Questo incremento è una diretta conseguenza della maggiore influenza del promontorio nord-africano, che ha reso le estati italiane molto più calde rispetto al passato. Può sembrare poco, ma avrete sicuramente notato quanto sia più difficile sopportare il trimestre caldo rispetto a una volta…
Le estati torride che assediano il Mediterraneo e l’Europa sono il frutto di una dinamica meteo che agevola l’espansione dell’Alta Pressione Africana verso le nostre regioni. Ci si chiede perché l’Anticiclone delle Azzorre, che in passato garantiva stabilità e clima più temperato durante l’estate, non riesca più a estendere la sua influenza fino alla nostra penisola, lasciandoci vulnerabili alle correnti d’aria subtropicali continentali.
Questo mutamento ha radici profonde nella trasformazione della circolazione atmosferica a livello mondiale. In questo articolo, esporremo una serie di concetti tecnici che aiuteranno a comprendere cosa è successo.
Il modello meteo europeo
L’Anticiclone delle Azzorre non è scomparso, ma negli ultimi anni non riesce più a influenzarci come in passato. Questa variazione è stata provocata da una modifica nella struttura delle correnti atmosferiche, che si muovono nella fascia latitudinale compresa tra i 40 e i 60 gradi. A partire dagli anni Novanta, si è notata una maggiore ondulazione delle correnti oceaniche rispetto al passato.
Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
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Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
L’Europa e l’Italia hanno risentito notevolmente di questi cambiamenti nella circolazione atmosferica, trovandosi vicino a regioni del pianeta che generano correnti d’aria molto calde. Il declino delle correnti occidentali di origine azzorriana, sostituite dalle correnti nord-africane, ha portato a un aumento significativo della temperatura media estiva.
Dal nuovo millennio, si registra un aumento di circa 1,5 °C nella temperatura media estiva. Questo incremento è una diretta conseguenza della maggiore influenza del promontorio nord-africano, che ha reso le estati italiane molto più calde rispetto al passato. Può sembrare poco, ma avrete sicuramente notato quanto sia più difficile sopportare il trimestre caldo rispetto a una volta…
Le estati torride che assediano il Mediterraneo e l’Europa sono il frutto di una dinamica meteo che agevola l’espansione dell’Alta Pressione Africana verso le nostre regioni. Ci si chiede perché l’Anticiclone delle Azzorre, che in passato garantiva stabilità e clima più temperato durante l’estate, non riesca più a estendere la sua influenza fino alla nostra penisola, lasciandoci vulnerabili alle correnti d’aria subtropicali continentali.
Questo mutamento ha radici profonde nella trasformazione della circolazione atmosferica a livello mondiale. In questo articolo, esporremo una serie di concetti tecnici che aiuteranno a comprendere cosa è successo.
Il modello meteo europeo
L’Anticiclone delle Azzorre non è scomparso, ma negli ultimi anni non riesce più a influenzarci come in passato. Questa variazione è stata provocata da una modifica nella struttura delle correnti atmosferiche, che si muovono nella fascia latitudinale compresa tra i 40 e i 60 gradi. A partire dagli anni Novanta, si è notata una maggiore ondulazione delle correnti oceaniche rispetto al passato.
Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
Ondulazioni che si fermano
Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
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Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
Ondulazioni che si fermano
Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
L’Europa e l’Italia hanno risentito notevolmente di questi cambiamenti nella circolazione atmosferica, trovandosi vicino a regioni del pianeta che generano correnti d’aria molto calde. Il declino delle correnti occidentali di origine azzorriana, sostituite dalle correnti nord-africane, ha portato a un aumento significativo della temperatura media estiva.
Dal nuovo millennio, si registra un aumento di circa 1,5 °C nella temperatura media estiva. Questo incremento è una diretta conseguenza della maggiore influenza del promontorio nord-africano, che ha reso le estati italiane molto più calde rispetto al passato. Può sembrare poco, ma avrete sicuramente notato quanto sia più difficile sopportare il trimestre caldo rispetto a una volta…
Le estati torride che assediano il Mediterraneo e l’Europa sono il frutto di una dinamica meteo che agevola l’espansione dell’Alta Pressione Africana verso le nostre regioni. Ci si chiede perché l’Anticiclone delle Azzorre, che in passato garantiva stabilità e clima più temperato durante l’estate, non riesca più a estendere la sua influenza fino alla nostra penisola, lasciandoci vulnerabili alle correnti d’aria subtropicali continentali.
Questo mutamento ha radici profonde nella trasformazione della circolazione atmosferica a livello mondiale. In questo articolo, esporremo una serie di concetti tecnici che aiuteranno a comprendere cosa è successo.
Il modello meteo europeo
L’Anticiclone delle Azzorre non è scomparso, ma negli ultimi anni non riesce più a influenzarci come in passato. Questa variazione è stata provocata da una modifica nella struttura delle correnti atmosferiche, che si muovono nella fascia latitudinale compresa tra i 40 e i 60 gradi. A partire dagli anni Novanta, si è notata una maggiore ondulazione delle correnti oceaniche rispetto al passato.
Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
Ondulazioni che si fermano
Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
L’Europa e l’Italia hanno risentito notevolmente di questi cambiamenti nella circolazione atmosferica, trovandosi vicino a regioni del pianeta che generano correnti d’aria molto calde. Il declino delle correnti occidentali di origine azzorriana, sostituite dalle correnti nord-africane, ha portato a un aumento significativo della temperatura media estiva.
Dal nuovo millennio, si registra un aumento di circa 1,5 °C nella temperatura media estiva. Questo incremento è una diretta conseguenza della maggiore influenza del promontorio nord-africano, che ha reso le estati italiane molto più calde rispetto al passato. Può sembrare poco, ma avrete sicuramente notato quanto sia più difficile sopportare il trimestre caldo rispetto a una volta…
Le estati torride che assediano il Mediterraneo e l’Europa sono il frutto di una dinamica meteo che agevola l’espansione dell’Alta Pressione Africana verso le nostre regioni. Ci si chiede perché l’Anticiclone delle Azzorre, che in passato garantiva stabilità e clima più temperato durante l’estate, non riesca più a estendere la sua influenza fino alla nostra penisola, lasciandoci vulnerabili alle correnti d’aria subtropicali continentali.
Questo mutamento ha radici profonde nella trasformazione della circolazione atmosferica a livello mondiale. In questo articolo, esporremo una serie di concetti tecnici che aiuteranno a comprendere cosa è successo.
Il modello meteo europeo
L’Anticiclone delle Azzorre non è scomparso, ma negli ultimi anni non riesce più a influenzarci come in passato. Questa variazione è stata provocata da una modifica nella struttura delle correnti atmosferiche, che si muovono nella fascia latitudinale compresa tra i 40 e i 60 gradi. A partire dagli anni Novanta, si è notata una maggiore ondulazione delle correnti oceaniche rispetto al passato.
Queste correnti, in termini semplici, sono aree di alta e bassa pressione. Questo fenomeno non è insolito: grazie a queste ondulazioni, avviene lo scambio di calore tra le latitudini alte e basse, con l’aria calda che si sposta verso nord e quella fredda che si dirige verso sud, generando risalite calde e perturbazioni fredde.
Ondulazioni che si fermano
Il problema si presenta quando queste ondulazioni rallentano fino a fermarsi, mantenendo lo stesso stato meteo per giorni. Questa condizione meteo è conosciuta come “blocco anticiclonico”. Un esempio recente è il blocco che ha caratterizzato le ultime 5 settimane, con un caldo intenso incessante.
Quanto si è riscaldato l’estate in Italia? Alcuni dati sorprendenti
L’Europa e l’Italia hanno risentito notevolmente di questi cambiamenti nella circolazione atmosferica, trovandosi vicino a regioni del pianeta che generano correnti d’aria molto calde. Il declino delle correnti occidentali di origine azzorriana, sostituite dalle correnti nord-africane, ha portato a un aumento significativo della temperatura media estiva.
Dal nuovo millennio, si registra un aumento di circa 1,5 °C nella temperatura media estiva. Questo incremento è una diretta conseguenza della maggiore influenza del promontorio nord-africano, che ha reso le estati italiane molto più calde rispetto al passato. Può sembrare poco, ma avrete sicuramente notato quanto sia più difficile sopportare il trimestre caldo rispetto a una volta…