Il Mar Mediterraneo sta attraversando un periodo di calore straordinario, con temperature superficiali che raggiungono livelli mai visti prima, sfiorando i 29°C e in alcune aree superando addirittura i 30, con punte di 31. Questo fenomeno non si limita alle acque centrali, ma
Questi dati non dovrebbero tranquillizzarci. Infatti, tali temperature sono ben 4 gradi superiori alle medie storiche del Mediterraneo, avvicinandosi a quelle tipiche di bacini tropicali come il Golfo del Messico o il Mar dei Caraibi.
Un fenomeno tipico delle zone equatoriali
Di solito, temperature così elevate si riscontrano nei mari tropicali, dove possono favorire la formazione di cicloni con effetti devastanti per aree come l’America centrale, il Sud-Est asiatico e l’Oceania. La situazione attuale del Mediterraneo non è solo insolita, ma potrebbe anche predisporre la regione a fenomeni meteo estremi simili a quelli riscontrati nelle zone tropicali.
Quali saranno le conseguenze?
Il mantenimento di queste temperature elevate nel Mediterraneo incrementa notevolmente la probabilità di eventi meteo estremi nei prossimi mesi. Quando le masse d’aria fredda provenienti dal Nord Atlantico si scontrano con l’aria calda e umida del Mediterraneo, possono scatenarsi temporali violenti, piogge torrenziali e persino la formazione di cicloni mediterranei (TLC). Questi fenomeni, sempre più comuni, rappresentano un rischio crescente per l’intera regione.
Oramai il peggio dovrebbe passare e invece…
Di solito, il picco delle temperature nel Mediterraneo si verifica nella seconda metà di agosto, seguito da un raffreddamento graduale e lento. Se non si verificano ulteriori ondate di calore, è probabile che a partire da settembre le temperature inizino a scendere, pur rimanendo comunque superiori alle medie stagionali.
È importante ricordare che le acque hanno un’inerzia maggiore dell’atmosfera. Ci mettono molto di più a raffreddarsi e le conseguenze potremmo pagarle a lungo.