Nonostante la distanza di oltre 8000 km, l’equilibrio ambientale e la stabilità della biodiversità della foresta pluviale amazzonica, una delle aree più umide del globo, sono strettamente legati al deserto del Sahara, una delle regioni più secche del mondo. Questo legame si deve alle polveri del deserto che, arricchite di sostanze nutrienti come il fosforo, fertilizzano i terreni della foresta, creando un collegamento tra due ambienti estremamente diversi.
La ricchezza biologica dell’Amazzonia
L’Amazzonia, che si estende per oltre 6,5 milioni di km² nel bacino idrografico omonimo e copre territori di Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Guyana Francese, Perù, Suriname e Venezuela, è rinomata per la sua straordinaria biodiversità. Ospita infatti oltre 14.000 specie di piante con semi nella pianura alluvionale, tra cui 6.727 specie di alberi.
Tuttavia, i suoli dell’Amazzonia sono prevalentemente acidi, poveri di nutrienti e con bassa fertilità, in particolare per quanto riguarda il fosforo. Questo elemento è fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle piante, avendo un ruolo chiave nei processi di fotosintesi, sviluppo cellulare e trasferimento di informazioni genetiche. Il fosforo, tuttavia, non è una risorsa inesauribile nei suoli. Il suo ciclo naturale prevede che le piante lo assorbano dai fosfati presenti nei suoli attraverso le loro radici e che gli animali lo assimilino mangiando le piante. Alla morte di piante e animali, il fosforo viene restituito al suolo attraverso i processi di decomposizione della materia organica.
Il percorso delle polveri desertiche attraverso l’Oceano Atlantico
Le polveri del Sahara raggiungono la foresta amazzonica attraversando l’Oceano Atlantico per migliaia di chilometri. Il Sahara, il più grande deserto caldo del mondo, si estende nella parte settentrionale del continente africano, coprendo una superficie di 9,2 milioni di km², quasi quanto la superficie della Cina e degli Stati Uniti d’America. Negli ultimi 4500 anni, il Sahara si è affermato come una delle principali fonti di polveri, minerali e nutrienti per l’Amazzonia. Altri contributi significativi provengono dal Sud Africa e dai loess dell’Argentina.
Un fenomeno simile si verifica anche in Italia
Le polveri del Sahara, pur essendo fondamentali per l’ecosistema, hanno un effetto collaterale negativo: aumentano l’assorbimento del calore, causando la fusione della neve. Quando si depositano sui ghiacciai, infatti, ne accelerano lo scioglimento: più polvere cade e più rapidamente i ghiacciai e i nevai risentono degli effetti.