Il cosiddetto Anticiclone Africano sembra essere in procinto di esaurire la sua presenza, almeno per un breve periodo. Le ultime notizie meteo indicano un radicale cambiamento delle condizioni atmosferiche tra domenica 18 e lunedì 19, con l’arrivo di una potente perturbazione atlantica che porterà numerosi temporali e un gradito abbassamento delle temperature su tutto il territorio italiano.
Ma come possiamo valutare la gravità del peggioramento meteo previsto per i prossimi giorni? I temporali sono tra i fenomeni atmosferici più complessi e imprevedibili. La loro importanza è dovuta al fatto che possono generare eventi molto intensi e pericolosi, come fulmini, tornado, piogge torrenziali, grandine, ecc.
Per fare previsioni meteo affidabili, i modelli matematici svolgono un ruolo cruciale. Essi prevedono l’evoluzione dell’atmosfera nei giorni successivi, partendo dalla conoscenza dello stato iniziale e applicando le leggi fisiche che la governano. I risultati di questi modelli forniscono la previsione di alcuni parametri ambientali utili per determinare un eventuale rischio di temporali.
Esistono vari fattori meteo locali che contribuiscono alla formazione di una nube temporalesca. Ad esempio, nel caso di un temporale che si sviluppa vicino alle aree costiere, la temperatura superficiale del mare (Sea Surface Temperature – SST) è un elemento da non sottovalutare.
Nel nostro caso, la presenza di acque superficiali piuttosto calde, con temperature tra 28 e 30°C nei mari che circondano la Penisola, potrebbe fornire all’atmosfera ulteriore ‘carburante’ per alimentare l’attività convettiva, favorendo il rapido sviluppo di imponenti cumulonembi.
Quali informazioni ci forniscono gli INDICI TEMPORALESCHI (CAPE, CIN, LIFTED INDEX e PRECIPITAL WATER)?
Il CAPE (Convective Available Potential Energy), misurato in J/Kg, è l’energia potenziale disponibile nell’atmosfera. Valori più alti indicano una maggiore probabilità di temporali intensi e di grandine di grossa dimensione.
Per la giornata di domenica 18 agosto, i valori di CAPE previsti sono compresi tra 2000 e 6000 J/Kg, indice di probabili temporali anche di forte intensità. Tuttavia, questo indice da solo non è sufficiente per prevedere un temporale. Infatti, per generare un temporale non basta la presenza di elevati valori di CAPE, è necessario anche l’innesco delle correnti ascendenti dal suolo per sollevare l’aria umida fino al punto di libera convezione.
Questo innesco è fondamentale perché l’energia potenziale legata al CAPE diventa manifesta solo quando iniziano i processi di condensazione alla base delle nubi. L’energia necessaria per realizzare questa spinta d’innesco è misurata dal CIN (Convective Inhibition), che indica la quantità di energia che agisce come inibitrice delle celle convettive.
Per la giornata di domenica 18 agosto, i valori di CIN previsti sono piuttosto bassi, compresi tra -20 e -100 J/Kg, segno di un’atmosfera piuttosto propensa ai moti verticali.
Un altro indice importante è il LIFTED INDEX, che misura la differenza di temperatura di una particella d’aria rispetto all’ambiente circostante, dopo essere stata sollevata idealmente dalla superficie fino alla quota di 500 hPa. Questo indice misura la stabilità dell’aria e può essere molto utile nel prevedere l’intensità dei fenomeni temporaleschi.
Per la giornata di domenica 18 agosto, i valori di LI previsti sono prossimi a -3, un valore notevole che indica un’elevata probabilità di forti temporali.
la PRECIPITABLE WATER (acqua precipitabile) è la quantità massima di pioggia che può cadere, se vengono soddisfatte le condizioni favorevoli per la precipitazione. Per la giornata di domenica 18 agosto, i valori di ACQUA PRECIPITABILE previsti sono prossimi ai 40/50mm su tutto il territorio nazionale, un altro segno di un importante contenuto di vapore acqueo nella colonna d’aria.
Con questa analisi non vogliamo certo prevedere disastri naturali, ma solo mettere in guardia i cittadini sulla possibilità che si verifichino eventi atmosferici piuttosto severi, visto il potenziale energetico in gioco.