Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
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Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
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Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
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Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
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Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
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Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
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Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
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Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
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Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
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Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
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Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.
Il desiderio di un ritorno del freddo e della pioggia è palpabile, dopo un’estate che sembra non voler finire. Nonostante l’arrivo dell’autunno, il meteo non mostra segni di cambiamento, con temperature ancora alte e un’umidità crescente, soprattutto nelle zone costiere e nelle pianure.
Il caldo persiste per almeno un’altra settimana
Il promontorio nordafricano continuerà a influenzare il nostro meteo per almeno un’altra settimana, portando stabilità e calore, sia di giorno che di notte. In particolare, nelle nostre città costiere, soprattutto nel sud e nelle isole maggiori, le temperature notturne raramente scendono sotto i 25°. Questo fenomeno, noto come notti tropicali, è sempre più comune e non ha nulla a che fare con il tipico meteo estivo mediterraneo.
Un possibile cambiamento autunnale
Il tanto atteso cambiamento autunnale potrebbe verificarsi alla fine della prima decade di settembre, quando il vortice polare inizierà a inviare le prime correnti fredde verso l’Europa. I primi segni dell’autunno si faranno sentire soprattutto nell’Europa centro-settentrionale, dove arriveranno anche le prime ondate di freddo stagionale. L’Italia, invece, potrebbe essere interessata da questo cambiamento meteo più tardi, probabilmente tra il 10 e il 15 settembre.
Secondo le previsioni del modello americano, una depressione piuttosto profonda potrebbe scendere sull’Europa centrale e poi spostarsi rapidamente verso la nostra penisola, portando un netto peggioramento del meteo. Questo potrebbe comportare anche una significativa diminuzione delle temperature e l’addio definitivo all’afa subtropicale nel Mediterraneo.
Le conseguenze di un mare caldo sul maltempo
Ma cosa succederebbe se una depressione così intensa dovesse incontrare un mare così caldo? Questa ipotetica ondata di maltempo non passerebbe certamente inosservata e dovrebbe fare i conti con temperature molto alte, sia sul territorio italiano che nel Mediterraneo. Un mare con una temperatura superficiale di 30°, come quella attualmente registrata nell’Adriatico, nel Tirreno e nell’Alto Ionio, potrebbe generare perturbazioni ancora più violente, capaci di scatenare nubifragi, grandinate di grandi dimensioni e soprattutto forti raffiche di vento. Tutta l’energia accumulata dal Mediterraneo in questi ultimi due mesi dovrà essere dissipata e, molto probabilmente, ciò avverrà attraverso le prime perturbazioni autunnali.