Il meteo autunnale: una questione di date e cambiamenti climatici
Il 22 settembre 2024 segnerà l’arrivo dell’equinozio d’autunno di quest’anno. Tuttavia, l’autunno meteorologico avrà inizio già dal primo di settembre. Questa discrepanza tra le date ha portato molti a chiedere una revisione del calendario meteorologico, dato che le condizioni atmosferiche tipiche dell’autunno sembrano manifestarsi più vicino al primo di ottobre, a causa dei cambiamenti climatici. Ma perché l’autunno meteorologico inizia il primo settembre? E perché questa data segna la fine dell’estate?
La convenzione internazionale e l’autunno meteorologico
Per convenzione internazionale, l’autunno meteorologico nell’emisfero settentrionale inizia il primo di settembre. Questa decisione è stata presa principalmente per facilitare la raccolta e l’analisi dei dati meteorologici.
Il motivo dietro la scelta della data
La scelta di iniziare le stagioni meteorologiche all’inizio di un mese è stata fatta per ragioni di coerenza e praticità, in quanto rende più semplice la registrazione e il confronto dei dati climatici. Inoltre, nonostante l’autunno astronomico inizi con l’equinozio intorno al 21-22 settembre, già a settembre si osservano cambiamenti significativi nel meteo dell’emisfero settentrionale. Le temperature iniziano a diminuire, le giornate si accorciano e i modelli meteorologici mostrano un passaggio graduale dall’estate all’inverno. Per i meteorologi, avere stagioni definite in modo coerente è utile per studiare i modelli climatici a lungo termine, fare previsioni stagionali e monitorare i cambiamenti climatici.
La differenza tra autunno meteorologico e astronomico
È importante sottolineare che l’autunno meteorologico non coincide perfettamente con l’autunno astronomico, che inizia con l’equinozio d’autunno. L’inizio effettivo dell’autunno, dal punto di vista delle condizioni meteorologiche, può variare a seconda della località e dell’anno specifico.
Confusione e cambiamenti climatici
La decisione degli organismi mondiali di meteorologia di mantenere l’inizio dell’autunno il primo di settembre genera molta confusione. Quest’anno, l’autunno astronomico inizierà il 22 settembre 2024; forse allora avremo dei segnali autunnali, ma le previsioni stagionali indicano che ci saranno forti anomalie della temperatura ereditate dalla stagione estiva. Di conseguenza, in quel periodo dell’anno avremo condizioni climatiche più tipiche dei mesi di luglio-agosto di un tempo, sebbene con una luce solare molto più flebile e una radiazione solare meno intensa. Le notti saranno meno calde, dato che avranno una maggiore durata e quindi il suolo avrà modo di raffreddarsi.
Proiezioni a lungo termine e cambiamenti climatici
Le proiezioni a lungo termine per il mese di settembre non lasciano molto spazio all’ottimismo di avere un meteo nella media e quindi un vero inizio d’autunno. In questo periodo dell’anno, c’è un’alta probabilità che si verifichino situazioni atmosferiche più consone alle regioni tropicali, con la formazione di aree temporalesche particolarmente violente e molti giorni di grande caldo.
Reazioni sui social network
Sui social network, molte persone esprimono la loro antipatia per la stagione estiva. L’estate di un tempo non c’è più, e neanche l’autunno. Recentemente, abbiamo discusso delle potenzialità di eventuali ondate di calore a settembre, con picchi massimi estremi possibili. Questo è sostenuto anche dagli archivi meteo, che riportano come valore massimo estremo raggiunto in Italia nel settembre del 1946 i 45°C in diverse stazioni meteo, in un’epoca in cui si usciva dalla Seconda Guerra Mondiale, quando poche erano le stazioni meteo funzionanti. Questo vuol dire che forse da qualche parte si raggiunsero valori anche superiori.
Preoccupazioni per la mancanza di precipitazioni regolari
Oltre al caldo, ormai consolidato come fattore previsionale, ciò che preoccupa maggiormente è la mancanza di precipitazioni regolari. Molte regioni italiane stanno affrontando la siccità, anche se ultimamente si sono verificati temporali con violentissimi rovesci di pioggia. Ma per lenire la siccità sono necessarie ricorrenti precipitazioni temporalesche e non dei nubifragi.