Chi ha una certa età non potrà dimenticare il famoso avviso dei Colonnelli Bernacca e Baroni: “La burrasca di Ferragosto sta arrivando!” Questa notizia era spesso accolta con sconforto.
Il 15 agosto, essendo un giorno chiave dell’estate italiana, solitamente dedicato a escursioni, feste all’aria aperta e vacanze al mare, la burrasca di Ferragosto era percepita come un evento che interrompeva bruscamente queste attività, influenzando così le vacanze estive degli italiani.
La ‘Burrasca di Ferragosto’ era un fenomeno meteo tipicamente italiano che si verificava intorno alla metà di agosto. Questa tempesta o disturbo atmosferico era contraddistinto da un repentino cambiamento del meteo, con temporali, forti raffiche di vento e talvolta grandine.
Nonostante non si presentasse ogni anno con la stessa intensità, la Burrasca di Ferragosto era vista come un evento quasi tradizionale, spesso associato a una temporanea diminuzione delle temperature dopo il caldo estivo.
Questo fenomeno era dovuto alla presenza di un fronte freddo che, incontrando l’aria calda e umida accumulata durante l’estate, creava condizioni meteo instabili e veniva interpretato anche come un segnale del cambio di stagione, un preludio alla fine dell’estate e all’arrivo graduale dell’autunno.
Attualmente, la Burrasca di Ferragosto, a causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, si è progressivamente spostata verso la fine di agosto, poi verso la metà di settembre e negli ultimi anni ancora più tardi.
La Burrasca di Ferragosto arriverà quest’anno?
Se osserviamo i principali modelli fisico-matematici, in particolare il modello americano GFS, potrebbe esserci qualche evoluzione all’inizio di settembre a causa dell’arrivo di correnti più fresche e instabili provenienti dal nord Europa, che potrebbero causare forti temporali in Italia.
Se questa previsione dovesse essere confermata, sarebbe necessario prestare attenzione all’intensità dei fenomeni meteo. Infatti, quando un Mediterraneo molto caldo entra in contatto con aria più fredda proveniente dal Nord Europa, si creano le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni meteo intensi.
L’aria fredda, essendo più densa, scivola sotto l’aria più calda e umida che sale rapidamente. Questo può generare forti correnti ascensionali, fondamentali per la formazione di nubi temporalesche. I temporali che si formano possono portare a precipitazioni intense e persistenti, con rischio di alluvioni e frane, specialmente nelle zone costiere e montuose.
In alcuni casi, possono svilupparsi cicloni mediterranei (i cosiddetti Medicane), che sono tempeste simili agli uragani ma su scala molto più ridotta. Questi cicloni possono causare venti forti e mareggiate lungo le coste.