La Sardegna sta vivendo un periodo di temperature notevolmente più alte rispetto alle medie storiche. Questo fenomeno, che sta creando non pochi grattacapi anche a chi si occupa di meteo, è dovuto ai cambiamenti climatici e alle frequenti ondate di calore estive che portano a picchi di calore estremi.
Le medie meteorologiche attualmente in uso fanno riferimento al periodo 1980-2010, non tenendo conto dei drastici cambiamenti del meteo avvenuti nell’ultimo decennio. Solo pochi hanno aggiornato le loro medie al periodo 1990-2020, che mostra un aumento significativo rispetto al trentennio precedente. Negli ultimi anni, la temperatura estiva è continuata a salire, portando le temperature in tutta l’Italia ben al di sopra della media, raggiungendo livelli eccezionalmente alti.
Non si può negare, soprattutto da parte di chi lavora nel campo della divulgazione scientifica, che le temperature stanno aumentando e che non si tratta solo di un caldo estivo normale. Questa è una forma di disinformazione. E a sostenerlo non sono solo le mie parole, ma quelle di tutti gli istituti e enti scientifici nazionali, europei e mondiali. Questa è la vera scienza, che chiunque si occupa di divulgazione dovrebbe rispettare e non manipolare per apparire più competente.
La Sardegna continua a registrare alcune delle temperature più alte d’Italia. Nelle zone interne, l’umidità è piuttosto bassa, il che porta a un’elevata evaporazione e aggrava la siccità già presente. Il presidente della regione ha dichiarato la Sardegna in emergenza climatica. Lungo le coste, nonostante le temperature più basse, l’umidità rende l’aria afosa. Le brezze marine stanno perdendo forza a causa del riscaldamento eccessivo dei mari.
L’ondata di calore che sta colpendo la Sardegna sembra non avere fine. La vicinanza con l’Africa e la presenza di anticicloni che surriscaldano l’aria nei bassi strati stanno contribuendo a mantenere alte le temperature. Il 2 agosto, la Sardegna ha registrato temperature superiori a 35 °C, con picchi di 44 °C in alcune zone.
È importante essere consapevoli di ciò che sta accadendo. Le temperature del 2023, che hanno raggiunto i 47 °C a Olbia Costa Smeralda e i 48 °C in alcune stazioni, non sono solo record, ma sono allarmanti per le nostre latitudini.
Nel 1983 ho vissuto personalmente un’ondata di calore tra la seconda metà di luglio e i primi giorni di agosto. Fu un caldo insopportabile, molto più intenso di quello che stiamo vivendo in questi giorni, di quello del 2023 e di quello del 2017. Per 15 giorni, le temperature furono estremamente alte. All’epoca, non esisteva una rete diffusa di stazioni meteorologiche per registrare gli eccessi di temperatura. Alcune stazioni hanno registrato temperature di 48 °C, mentre il record di 49 °C misurato nelle campagne di Tempio Pausania fu invalidato a causa degli incendi che circondavano la città quel giorno e che causarono la morte di diverse persone. Tuttavia, non stiamo parlando di un grado Celsius in più o in meno, ma di temperature che superano le medie meteorologiche da troppo tempo.