La questione della presunta crisi estiva sta suscitando molto dibattito. Ma, siamo veramente certi che si tratterà di una crisi stagionale? Certo, il meteo subirà delle variazioni e ne saremo tutti consapevoli, ma definirla crisi è un passo piuttosto grande.
Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
A metà agosto, le prime perturbazioni atlantiche si precipitavano sul Mediterraneo causando un po’ di caos. Questo era il segnale che qualcosa stava cambiando, era l’indicazione che la bella stagione stava finendo e che l’Autunno avrebbe presto preso il sopravvento.
Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
La questione della presunta crisi estiva sta suscitando molto dibattito. Ma, siamo veramente certi che si tratterà di una crisi stagionale? Certo, il meteo subirà delle variazioni e ne saremo tutti consapevoli, ma definirla crisi è un passo piuttosto grande.
Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
A metà agosto, le prime perturbazioni atlantiche si precipitavano sul Mediterraneo causando un po’ di caos. Questo era il segnale che qualcosa stava cambiando, era l’indicazione che la bella stagione stava finendo e che l’Autunno avrebbe presto preso il sopravvento.
Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
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Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
A metà agosto, le prime perturbazioni atlantiche si precipitavano sul Mediterraneo causando un po’ di caos. Questo era il segnale che qualcosa stava cambiando, era l’indicazione che la bella stagione stava finendo e che l’Autunno avrebbe presto preso il sopravvento.
Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
La questione della presunta crisi estiva sta suscitando molto dibattito. Ma, siamo veramente certi che si tratterà di una crisi stagionale? Certo, il meteo subirà delle variazioni e ne saremo tutti consapevoli, ma definirla crisi è un passo piuttosto grande.
Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
A metà agosto, le prime perturbazioni atlantiche si precipitavano sul Mediterraneo causando un po’ di caos. Questo era il segnale che qualcosa stava cambiando, era l’indicazione che la bella stagione stava finendo e che l’Autunno avrebbe presto preso il sopravvento.
Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
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Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
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Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
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Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
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Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
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Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
La questione della presunta crisi estiva sta suscitando molto dibattito. Ma, siamo veramente certi che si tratterà di una crisi stagionale? Certo, il meteo subirà delle variazioni e ne saremo tutti consapevoli, ma definirla crisi è un passo piuttosto grande.
Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
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Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
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Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
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Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
Detto questo, se il passaggio della goccia fredda fosse avvenuto qualche decennio fa, lo avremmo sicuramente considerato normale. Infatti, prima che il riscaldamento globale diventasse così pressante e influente, la crisi temporalesca di Ferragosto era un ”must”.
A metà agosto, le prime perturbazioni atlantiche si precipitavano sul Mediterraneo causando un po’ di caos. Questo era il segnale che qualcosa stava cambiando, era l’indicazione che la bella stagione stava finendo e che l’Autunno avrebbe presto preso il sopravvento.
Oggi, però, le cose sono cambiate e per questo motivo non è corretto parlare di crisi. O meglio, potrebbe essere appropriato farlo se – lo ribadiamo – dovessero arrivare ulteriori segnali di cambiamento. Ma fino a quel momento, dobbiamo procedere con cautela, fino a quel momento, dobbiamo considerare l’Anticiclone Africano come la solita presenza ingombrante.
È importante sottolineare che nel Nord Africa persistono temperature estreme. Questo significa che se la struttura anticiclonica dovesse trovare nuovamente spazio, il risultato sarebbe il solito…
Tuttavia, i temporali di Ferragosto ci saranno e se volessimo considerarli un segnale di normalità stagionale, non sarebbe un errore. Dopo Ferragosto capiremo se tali segnali rappresentano qualcosa di più profondo o se, come al solito, sono semplicemente un’illusione di qualcosa che non esiste.
La questione della presunta crisi estiva sta suscitando molto dibattito. Ma, siamo veramente certi che si tratterà di una crisi stagionale? Certo, il meteo subirà delle variazioni e ne saremo tutti consapevoli, ma definirla crisi è un passo piuttosto grande.
Potrebbe effettivamente diventare una crisi, ma per affermare con certezza che ci sarà una pausa stagionale, dobbiamo aspettare ulteriori indizi, indizi meteorologici che attestino un ritorno prepotente dell’Atlantico. È vero che alcune proiezioni modellistiche mostrano segnali in questa direzione, ma come ben sappiamo, avremo bisogno di molte conferme.
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