La problematica del meteo climatico si manifesta con intensità. Da un mese a questa parte, precisamente dalla seconda settimana di Luglio, con l’ingresso dell’Anticiclone Africano, i ghiacciai stanno subendo un processo di fusione ininterrotto, sia diurno che notturno. Questo sta portando alla luce scoperte incredibili.
Calore incessante
Questa situazione critica è la conseguenza di intensi cambiamenti meteorologici che hanno segnato il 2024. Nevicate abbondanti e tardive hanno ricoperto le Alpi durante l’inverno, seguite da un’estate con temperature elevate che non sono mai scese sotto lo zero, nemmeno durante la notte. Questo fenomeno ha seriamente danneggiato la resistenza del Ghiacciaio dei Forni.
Un altro fattore
Aggiungendo un ulteriore elemento, la superficie del ghiacciaio è coperta da detriti e black carbon, con una riflettività inferiore al 15%. Questo fenomeno, conosciuto come “darkening”, è causato dalle deposizioni atmosferiche e dai crolli rocciosi. Per complicare ulteriormente la situazione, i sedimenti raccolti alla base del ghiacciaio presentano elevate concentrazioni di piombo, probabilmente legate ai detriti bellici risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Non è quindi sorprendente che proprio durante Luglio, la fusione del ghiacciaio abbia riportato alla luce un ordigno inesploso, rinvenuto alla base della stazione meteo UNIMI ESP.
…non solo residui storici
Ma non sono solo i resti bellici a emergere dalla fusione dei ghiacciai. Spesso sono stati trovati numerosi rifiuti, principalmente macroplastiche legate al packaging alimentare. Questi scarti rappresentano una minaccia crescente per l’ambiente montano, come evidenziato dai monitoraggi condotti dall’Università di Milano ad Agosto 2021 e 2022.
Dati sconcertanti
A fine mese scorso, i volontari che hanno ripulito il Ghiacciaio dei Forni, nelle Alpi centro-orientali del Trentino, hanno trovato circa 150 pezzi di rifiuti, tra cui fazzoletti di carta, bottiglie di plastica, macroplastiche legate al packaging alimentare, sigarette e pezzi di attrezzatura tecnica. Questi rifiuti non solo deturpano il paesaggio, ma rappresentano anche una grave minaccia per gli ecosistemi montani. La fusione dei ghiacciai sta anche riportando alla luce “rifiuti di ieri”, legati ai conflitti mondiali, come ordigni bellici e oggetti di uso quotidiano dei militari dell’epoca.
Oggetti di vario genere
Questi rifiuti, per lo più plastica, sono stati raccolti lungo otto percorsi, di cui quattro molto frequentati dai turisti e quattro meno battuti. Il 27% delle macroplastiche raccolte era riconducibile al cibo, il 20% a cavi e pezzi di biciclette, il 6% a prodotti per la cura e l’igiene personale, mentre il restante 40% non è stato identificato a causa della frammentazione e dell’usura.