Le Olimpiadi 2024 di Parigi e la questione meteo
Non è una novità che le Olimpiadi 2024 di Parigi abbiano suscitato numerose critiche. Questa edizione delle Olimpiadi si è distinta per l’attenzione rivolta alla sostenibilità meteo. Un’azione meritevole, considerando l’indiscutibile impatto delle attività umane sulle condizioni meteo e l’innegabile contributo di fenomeni meteo e dell’attività solare, alterati dall’aumento della temperatura globale.
Le Olimpiadi e lo sport estremo
Le Olimpiadi rappresentano l’apice dello sport estremo, un contesto in cui gli atleti sono sottoposti a un stress straordinario per raggiungere le massime prestazioni. In passato, gli atleti erano soliti astenersi da certe attività durante i periodi di massima concentrazione, tra cui i rapporti intimi. Tuttavia, nelle Olimpiadi francesi, sono stati distribuiti un numero sorprendente di preservativi. Ma la questione principale riguarda la decisione degli organizzatori delle Olimpiadi di non fornire climatizzazione nelle aree di alloggio degli atleti, come segno di attenzione all’uso dell’energia in un contesto di cambiamento meteo.
Il meteo e le Olimpiadi
Il meteo è cambiato drasticamente, con un aumento della temperatura media globale di circa 1,5 °C rispetto al periodo preindustriale e di circa 3 °C in Francia. Ogni estate, la Francia è colpita da intense ondate di calore, più violente rispetto alle medie italiane. Senza climatizzazione, gli atleti soffrono il caldo, perdendo ore di sonno ed energia. Nonostante qualche temporale intenso e la pioggia durante l’inaugurazione delle Olimpiadi, la città francese è stata colpita da ondate di calore, con temperature che hanno raggiunto i 38 °C.
Le conseguenze della mancanza di climatizzazione
La mancanza di climatizzazione ha portato a numerose lamentele da parte degli atleti. Molti hanno cambiato alloggio e hanno deciso di andare a dormire in albergo, altri, esausti per la notte insonne, si sono addirittura adagiati a dormire all’esterno nei tratti attorno agli edifici adibiti ad alloggi.
La sostenibilità meteo e le Olimpiadi
Sebbene la sostenibilità meteo sia un obiettivo lodevole, l’approccio adottato nelle Olimpiadi francesi è discutibile e, dal punto di vista della medicina sportiva, errato. I climatizzatori sono indispensabili e, se l’obiettivo è ridurre l’inquinamento, sarebbe più opportuno chiudere tutte le centrali nucleari e promuovere l’energia verde.
Il meteo e le città europee
Parigi, una delle più grandi metropoli d’Europa, come molte altre città europee, sta promuovendo iniziative per ampliare le aree pedonali e ciclabili e aumentare l’offerta di mezzi pubblici elettrici. Tuttavia, non abbiamo ancora la possibilità di produrre energia elettrica a impatto meteo zero.
La necessità dei climatizzatori nelle Olimpiadi
Le Olimpiadi non sono giochi di quartiere, i climatizzatori nelle aree adibite agli atleti dovrebbero essere disponibili tutta la notte e durante le ore di riposo diurne. Tuttavia, i francesi sembrano essere piuttosto rigidi su questo punto e non sembrano intenzionati a tornare indietro.
L’inquinamento in Europa e negli Stati Uniti
L’Europa e gli Stati Uniti d’America continuano a inquinare il Pianeta, come mostrano i dati satellitari sulle emissioni di gas serra. Siamo in troppi su questo pianeta, e non c’è molta volontà di cambiare le cose per inquinare meno.
La sostenibilità meteo in Italia
Rispetto alla Francia, in Italia, in materia di sostenibilità meteo siamo più avanti: nelle città della Pianura Padana, abbiamo vietato l’utilizzo di veicoli inquinanti. Milano, una città più piccola rispetto a Parigi, consente la circolazione di auto nuove, e i mezzi pubblici sono quasi tutti elettrici.
La prevenzione meteo nelle Olimpiadi
Essendo noto che il calore può causare problemi di salute, soprattutto in relazione alle prestazioni sportive, chi ha deciso di non fornire climatizzazione nelle Olimpiadi di Parigi sembra essere poco informato. In una Parigi che soffre di ondate di calore estreme, la prevenzione meteo avrebbe dovuto essere prioritaria.