La Corrente del Golfo e il suo possibile collasso: un impatto sul meteo europeo?
Recentemente, è stata condotta una ricerca di grande rilevanza sulla Corrente del Golfo, uno dei sistemi di correnti oceaniche più potenti e influenti. Tuttavia, esistono opinioni divergenti e studi che indicano potenziali conseguenze meteorologiche devastanti per i nostri inverni. La BBC, leader mondiale nella divulgazione scientifica, ha pubblicato un articolo che abbiamo adattato per il nostro pubblico italiano.
Secondo uno studio scientifico recente, la Corrente del Golfo, fondamentale per la regolazione del meteo in Europa occidentale, potrebbe collassare entro il 2025. Questo potrebbe portare a un calo significativo delle temperature e a fenomeni meteorologici estremi. Tuttavia, molti esperti esprimono dubbi su queste previsioni, sottolineando che la scienza dietro tali affermazioni non è ancora completamente consolidata.
Il ruolo dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation (Amoc)
L’Amoc, il sistema che guida le correnti nell’Atlantico, è da tempo al centro dell’attenzione della comunità scientifica. Questo sistema è responsabile del trasporto di acque calde verso il Nord e del loro raffreddamento nei pressi del polo, un processo essenziale per il meteo globale. La possibilità che l’Amoc possa interrompersi ha sollevato preoccupazioni fin dall’inizio delle misurazioni nel 2004.
Con l’aumento delle temperature globali a causa del cambiamento climatico, l’Amoc riceve un maggior afflusso di acqua dolce dallo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e da altre fonti. Questo afflusso potrebbe destabilizzare il sistema, causando un abbassamento delle temperature fino a 10 o 15 gradi in Europa e un innalzamento del livello del mare lungo la costa orientale degli Stati Uniti. Inoltre, potrebbe provocare una drastica riduzione delle precipitazioni in regioni vitali per l’agricoltura, mettendo a rischio la sicurezza alimentare di miliardi di persone.
Lo studio su Nature Communications
Lo studio pubblicato su Nature Communications ha analizzato dati relativi alla temperatura della superficie del mare risalenti al 1870 per valutare la variazione dell’intensità delle correnti Amoc nel tempo. Secondo le proiezioni, l’Amoc potrebbe collassare tra il 2025 e il 2095, a seconda dell’andamento delle emissioni di gas serra. Se queste continuassero ad aumentare come finora, il rischio di un collasso anticipato sarebbe più alto. Tuttavia, se le emissioni dovessero diminuire, ci sarebbe più tempo per evitare un disastro climatico.
Il parere degli esperti
Nonostante le previsioni allarmanti, molti scienziati rimangono cauti. Ben Booth del Met Office Hadley Centre e Penny Holliday del National Oceanography Centre sottolineano che non ci sono prove sufficienti per affermare che l’Amoc sia effettivamente in declino. Jon Robson, del National Centre for Atmospheric Science dell’Università di Reading, avverte che le previsioni riguardanti un collasso imminente dell’Amoc devono essere prese con prudenza, poiché il sistema climatico è estremamente complesso e non ancora completamente compreso.
La possibilità di un crollo dell’Amoc è stata discussa in passato, ma molti esperti ritengono che sia difficile fare previsioni precise. Sebbene sia importante considerare seriamente l’eventualità di cambiamenti improvvisi nel sistema climatico dell’Atlantico settentrionale, è altrettanto cruciale evitare allarmismi basati su dati ancora incerti.
Mentre alcuni scienziati, come il professor Peter Ditlevsen dell’Università di Copenaghen, avvertono del rischio imminente, altri suggeriscono che il cambiamento climatico sta già manifestando effetti tangibili, come l’aumento delle ondate di calore, che dovrebbero destare maggiore preoccupazione nel breve termine. Ad oggi, la comunità scientifica continua a monitorare l’Amoc e il suo impatto potenziale sul meteo globale, mantenendo un equilibrio tra la necessità di allerta e l’importanza di una valutazione scientifica accurata.