Analizzando i recenti dati forniti dall’ARPAE riguardo l’inondazione che ha devastato l’Emilia Romagna, si nota una marcata discrepanza rispetto agli eventi meteorologici del 2023.
Le osservazioni meteo evidenziano un aumento considerevole delle precipitazioni nel 2024, con tutte le stazioni meteorologiche che riportano quantità di pioggia nettamente superiori rispetto all’anno precedente.
Una delle ragioni principali di questa variazione è legata alla natura del fenomeno atmosferico che ha segnato l’evento del 2024, caratterizzato da violenti temporali, soprattutto nel pomeriggio del 18 settembre. In quel frangente, si sono registrati i massimi livelli di accumulo di pioggia su intervalli di 1, 3 e 6 ore, con picchi di precipitazioni straordinari.
Questo trend è stato innescato da una massa d’aria estremamente calda e umida, attratta da un mare insolitamente caldo, che ha intensificato la potenza del fenomeno temporalesco.
Confrontando con gli eventi del 2023, la differenza è notevole anche nel tipo di piogge registrate. Nel 2023, le precipitazioni erano prevalentemente stratiformi, ovvero associate a una copertura nuvolosa continua e diffusa, caratterizzata da una pioggia meno intensa ma costante nel tempo. Le criticità del 2023 derivavano principalmente dalla durata estesa delle precipitazioni, piuttosto che dalla loro intensità.
Nel 2024, al contrario, abbiamo assistito a un evento che, pur essendo abbastanza duraturo, è stato contraddistinto soprattutto da una grande intensità, con accumuli di pioggia notevolmente più elevati in brevi periodi. Questa situazione lo rende particolarmente simile a quelle che vengono definite “flash flood” o alluvioni lampo, eventi in cui grandi quantità di acqua si concentrano in poco tempo, causando inondazioni rapide e distruttive.
se nel 2023 la problematica principale era legata alla persistenza delle piogge, nel 2024 abbiamo assistito a un fenomeno più violento e concentrato nel tempo, con effetti molto più intensi e dannosi, soprattutto per via del rapido accumulo di precipitazioni. Questo trend evidenzia un cambiamento nella dinamica meteorologica della regione, probabilmente collegato a variazioni del meteo che richiedono un’analisi approfondita.