Il Sahara e un evento meteo insolito nell’estate del 2024
Nell’estate del 2024, il Sahara ha sperimentato un evento meteo piuttosto inusuale e di grande rilevanza. A causa del movimento verso nord della Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ), il Sahara ha beneficiato di un volume di precipitazioni notevolmente superiore alla media.
Le precipitazioni in alcune aree hanno superato il 500% delle normali precipitazioni mensili per i mesi di agosto e settembre. Questo evento meteo ha portato a piogge torrenziali e temporali, con accumuli che in alcune zone hanno superato i 100 mm in pochi giorni. Le conseguenze sono state significative, con inondazioni che hanno colpito diverse regioni del Sahel e del Sahara, causando danni considerevoli e disagi per le popolazioni locali.
Il meteo nel Sahara e la rarità dei temporali
Nel Sahara, i temporali sono piuttosto rari a causa del meteo estremamente arido del deserto. Tuttavia, quando si verificano, avvengono soprattutto durante l’estate, tra giugno e settembre, in corrispondenza della stagione calda. Questo è il periodo in cui il deserto può essere influenzato dalla convergenza intertropicale (ITCZ), una fascia di bassa pressione che si sposta verso nord durante l’estate, portando occasionalmente piogge e temporali, soprattutto nelle zone settentrionali e meridionali del Sahara.
Questi temporali sono spesso brevi ma possono essere intensi, portando forti venti e piogge improvvise, che a volte causano inondazioni lampo. Tuttavia, la maggior parte del Sahara resta arida tutto l’anno, con pochi eventi piovosi.
Fattori che contribuiscono alla formazione di temporali nel Sahara
Ci sono alcuni elementi che contribuiscono alla formazione di temporali in questa regione:
Il riscaldamento intenso è uno di questi. Durante il giorno, il Sahara subisce un riscaldamento estremamente rapido, soprattutto nei mesi estivi. Questo causa la formazione di correnti ascensionali di aria calda e umida, che sono alla base dei temporali.
L’umidità portata dai monsoni è un altro fattore. Nelle zone meridionali del Sahara, l’umidità proveniente dal monsone africano (che interessa l’Africa occidentale) può risalire verso nord, portando l’umidità necessaria per la formazione delle nubi temporalesche. Il Monsone dell’Africa occidentale porta aria più umida dall’Oceano Atlantico e dal Golfo di Guinea.
L’instabilità atmosferica è un altro elemento. L’interazione tra l’aria calda e secca del deserto e l’aria più umida proveniente dai tropici può generare instabilità nell’atmosfera, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di temporali.
L’effetto delle catene montuose è un altro fattore. Alcune aree del Sahara, come l’Ahaggar e il Tibesti, sono caratterizzate da catene montuose che facilitano la risalita dell’aria calda e umida, contribuendo così allo sviluppo di temporali orografici.
Nonostante il Sahara sia uno dei luoghi più secchi al mondo, queste combinazioni di fattori possono portare a un aumento della frequenza dei temporali in certe stagioni o aree del deserto.