Un’ondata di maltempo si preannuncia per l’Italia tra domenica 8 e lunedì 9 settembre, a causa di una perturbazione che porterà condizioni meteorologiche avverse su gran parte del territorio nazionale.
Il meteo prevede un alto rischio di fenomeni intensi, con possibili criticità dovute a precipitazioni abbondanti e a violenti temporali accompagnati da forti raffiche di vento.
Quali aree saranno maggiormente interessate dal maltempo e con quale intensità?
Per capire meglio dove e come il meteo potrebbe peggiorare in modo significativo, analizziamo i principali Indici Convettivi, ovvero l’Umidità Relativa a 700 hPa, l’SRH (Storm Relative Helicity) e l’Acqua Precipitabile.
UMIDITÀ RELATIVA A 700 hPa
Valori elevati di umidità relativa a 700 hPa indicano una notevole quantità di umidità nell’atmosfera a quella quota, corrispondente a circa 3.000 metri sopra il livello del mare. Questi valori possono avere diverse conseguenze sul meteo:
1) Possibilità di precipitazioni:
Un’umidità relativa a 700 hPa elevata suggerisce che l’aria è prossima alla saturazione. Questo significa che, in presenza di un meccanismo di sollevamento o raffreddamento, come una perturbazione o il passaggio di un fronte, l’umidità potrebbe condensarsi in nubi e generare precipitazioni.
2) Formazione di nubi:
Valori elevati di umidità a questa quota favoriscono la formazione di nubi medie, come altocumuli o altostrati. Questo strato nuvoloso potrebbe essere associato a cieli coperti o nuvolosi.
3) Instabilità atmosferica:
Se l’aria è anche instabile (cioè se tende a salire spontaneamente), l’umidità elevata a 700 hPa può contribuire alla formazione di nubi temporalesche. Questo può indicare la presenza di temporali, soprattutto se combinata con altri fattori come divergenza in quota o un fronte freddo.
4) Fenomeni meteorologici intensi:
Se altre condizioni sono favorevoli, alti valori di umidità a 700 hPa possono essere indicativi di fenomeni meteorologici intensi, come temporali o piogge persistenti, specialmente in presenza di convergenza al suolo o di fronti atmosferici.
SRH (STORM RELATIVE HELICITY)
Valori elevati di Storm Relative Helicity indicano condizioni favorevoli alla formazione di temporali organizzati e potenzialmente intensi, come supercelle e tornado. L’SRH misura la rotazione del flusso d’aria in prossimità di una tempesta, tenendo conto della velocità e direzione del vento a diverse quote. Ecco cosa implicano alti valori di SRH:
1) Supercelle:
L’SRH è particolarmente utile per prevedere la formazione di supercelle, che sono temporali con mesocicloni (vortici di aria rotante all’interno della tempesta). Valori elevati di SRH, solitamente superiori a 150-200 m²/s², indicano che l’atmosfera è predisposta per lo sviluppo di temporali rotanti, in particolare se c’è sufficiente instabilità.
2) Tornado:
Se i valori di SRH superano i 250-300 m²/s² e l’atmosfera è già instabile, aumenta significativamente il rischio di tornado. Questo perché l’alto valore di elicità relativa alla tempesta favorisce una rotazione più intensa e organizzata all’interno della tempesta, essenziale per la formazione di tornado.
3) Organizzazione del sistema temporalesco: Alti valori di SRH indicano anche che i temporali possono organizzarsi meglio, diventando più duraturi e severi. In questi casi, le tempeste possono avere un ciclo vitale più lungo e generare fenomeni violenti come grandinate, forti raffiche di vento e nubifragi.
4) Taglio del vento:
L’SRH è strettamente legata al wind shear, cioè la variazione della velocità e direzione del vento con la quota. Se c’è un forte shear, in combinazione con alti valori di SRH, le probabilità di fenomeni severi aumentano.
PRECIPITABLE WATER (PW)
Valori elevati di Precipitable Water (PW) indicano una notevole quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, rappresentando il potenziale totale di precipitazioni in caso di condensazione completa del vapore acqueo presente in una colonna d’aria.
In presenza di alti valori di PW, è più probabile che si verifichino piogge abbondanti, temporali intensi o eventi di precipitazione prolungata, poiché l’atmosfera è in grado di fornire una maggiore quantità di acqua. Questo è particolarmente vero in caso di temporali stazionari o persistenti, che possono portare a situazioni di alluvione o nubifragi.
Quali sono le Regioni più a rischio?
Dopo aver monitorato gli indici convettivi, possiamo affermare che le zone più colpite potrebbero essere Liguria, Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Campania. Sul resto del Nord e alcune aree del medio Adriatico sono attesi temporali intensi già da domenica 8, estendendosi poi anche a lunedì 9.
ricordiamo che se le previsioni meteo indicano maltempo, bisognerà prestare attenzione alle Allerte emesse dalla Protezione Civile. Aggiungiamo, inoltre, che la localizzazione e la tempistica di questi fenomeni, nella maggior parte dei casi, sono impossibili da determinare nel dettaglio con un sufficiente anticipo.