La prossima settimana potrebbe essere caratterizzata da condizioni meteo estreme, con la possibile formazione di supercelle, ovvero temporali di intensità elevata che possono sfociare in tornado, inclusi quelli mesociclonici. Le aree geografiche che potrebbero essere maggiormente esposte a tali fenomeni sono la Liguria, il Veneto, la Toscana, il Lazio e l’Emilia Romagna.
Una supercella rappresenta la forma più pericolosa di temporale, contraddistinta dalla presenza di un mesociclone, un vortice rotante interno. Questi eventi meteo si sviluppano in specifiche condizioni atmosferiche, caratterizzate da forti variazioni termiche, elevata instabilità e un significativo Shear (variazione di velocità e direzione del vento in funzione dell’altitudine).
La peculiarità della supercella risiede nella sua durata, che può estendersi per ore, e nella sua capacità di generare eventi meteo estremi, come grandine di dimensioni considerevoli, venti potenti e tornado, inclusi quelli mesociclonici, i più violenti e distruttivi. Questi ultimi si formano quando il mesociclone maturo crea un’area di rotazione che può evolvere in un tornado.
Il rischio dei Downburst
Questi eventi meteo potrebbero essere accompagnati da Downburst, correnti discendenti di aria fredda che, colpendo il suolo con forza, si diffondono orizzontalmente generando venti di intensità elevata. Alcuni di questi downburst potrebbero essere particolarmente intensi, provocando danni simili a quelli di un tornado, come la caduta di alberi, danni a edifici e problemi alla circolazione stradale.
A differenza di un tornado, che si caratterizza per un movimento vorticoso, un downburst si manifesta con venti lineari che si diffondono orizzontalmente. Questo fenomeno può essere confuso con un tornado, ma la sua dinamica e origine sono totalmente diverse.
Il pericolo della grandine
In condizioni di elevata umidità lungo la colonna atmosferica e nella PBL (Planetary Boundary Layer, lo strato più basso dell’atmosfera), la grandine tende ad essere di dimensioni ridotte. Questo accade perché l’umidità favorisce la fusione dei chicchi e limita la crescita della grandine.
Tuttavia, nei temporali più intensi, come le supercelle, possono verificarsi condizioni particolarmente favorevoli per la crescita di grandine di grandi dimensioni.
In questi casi, alti valori di CAPE (energia potenziale convettiva disponibile), combinati con forti Updraft (correnti ascensionali), possono permettere ai chicchi di grandine di restare più a lungo in sospensione all’interno della nube temporalesca, accumulando strati di ghiaccio e diventando più grandi prima di cadere.
Di conseguenza, mentre la maggior parte delle grandinate potrebbe essere limitata a chicchi piccoli, i temporali più isolati, come le supercelle, potrebbero produrre grandine di dimensioni significative.