Analisi meteo: cosa sarebbe successo se fosse stato inverno?
Se ci trovassimo in pieno inverno, come avrebbe influenzato il meteo degli ultimi giorni? Avremmo assistito a nevicate in pianura? È davvero finita l’estate e il freddo sta per arrivare? O il caldo potrebbe fare un ritorno? Cercheremo di rispondere a queste domande.
Effetti dell’aria fredda in inverno
Prima di tutto, durante la stagione invernale, un’ondata di aria fredda proveniente dal nord ha un impatto limitato sull’intera area centro-occidentale del Nord Italia, causando un calo delle temperature. Ad esempio, non avremmo avuto precipitazioni intense come quelle che si sono verificate a nord di Milano, nell’area conosciuta come Brianza, che si estende fino alla provincia di Bergamo. Allo stesso modo, non ci sarebbero state piogge intense nell’alto Veneto. L’arco alpino avrebbe agito come una barriera all’aria fredda, come farà anche questa volta. Infatti, la maggior parte dei fenomeni atmosferici sono causati dal forte contrasto termico. Non dobbiamo dimenticare che le temperature prima del cambiamento atmosferico erano tipicamente tropicali, quindi l’aria fredda di origine polare, anche se all’inizio dell’autunno meteo, produce forti contrasti termici e fenomeni più intensi.
Effetti della massa d’aria fredda
La massa d’aria fredda in transito (e al seguito) segna temperature sotto la media del periodo e quindi, se fosse stato inverno, avremmo avuto precipitazioni nevose a quote molto basse sulle regioni centrali italiane, forse fino alle coste adriatiche, rovesci di neve sulla pianura padano-veneta e neve fino al fondovalle del nord-est. Fenomeni nevosi si sarebbero verificati soprattutto al passaggio del settore freddo della bassa pressione, che avrebbe spinto aria umida verso l’Emilia Romagna e le regioni adriatiche, dove una condizione di stau (blocco delle correnti) avrebbe innescato precipitazioni abbondanti, prevalentemente nevose, in Emilia Romagna a quote molto basse, forse fino alle coste dell’Adriatico centro-settentrionale.
Condizioni meteo più invernali che autunnali
La situazione che si sta delineando (circolazione atmosferica) è più invernale che autunnale. Tuttavia, le temperature non scenderanno molto sotto la media poiché abbiamo un Mar Mediterraneo estremamente caldo. Questo fenomeno meteo è il primo che si verifica dopo una lunghissima estate calda senza interruzioni.
La sorpresa della neve in quota
La notizia della neve che cade in quota sorprende perché ormai non ci siamo più abituati, ma in situazioni analoghe sarebbe normale avere nevicate fino ai 1000-1400 metri di quota sul settore nord-orientale nella prima decade di settembre. Fenomeni, nevosi a quote fin sino ai 1500 metri, ma anche i 1200, tra l’altro, sono avvenuti anche nell’ultimo decennio più di una volta. È inutile: il meteo italiano, per gran parte dell’anno, si è tropicalizzato, e quindi le nevicate a bassa quota sono diventate poco frequenti.
Il precoce arrivo dell’inverno nelle ultime stagioni autunnali
Una caratteristica delle ultime stagioni autunnali è il precoce arrivo dell’inverno, con nevicate simil-invernali a novembre e nella prima parte di dicembre sulle Alpi, quasi a dimostrare che la stagione invernale sarà rigida, come se tale evento meteo ne fosse il preludio. Ma poi la stagione invernale si rivela tutt’altro che rigida, con carenza di precipitazioni nevose a quote medio-basse e nevicate occasionali persino nelle stazioni sciistiche alpine.
Il ritorno del caldo
Alla domanda se tornerà il caldo, la risposta è sì. Infatti, quella che stazionerà sull’Italia per alcuni giorni è una bolla d’aria fredda presente a tutte le quote, sganciata dall’area polare. Nei prossimi giorni però andrà esaurendosi, e l’anticiclone africano tenderà nuovamente a farsi spazio verso nord, interessando almeno parte dell’Italia, anche perché per almeno una decina di giorni molte regioni del nostro Paese saranno coinvolte da un flusso oceanico tipicamente autunnale. Tuttavia, le temperature tenderanno gradualmente ad aumentare rispetto al calo termico in arrivo, con valori spesso appena sopra la media anche nelle regioni del Nord Italia, mentre nel Sud Italia, in Sicilia e parte della Sardegna, le temperature torneranno presto oltre la norma.
Le precipitazioni previste
Per quanto riguarda le precipitazioni, queste sono previste un po’ in tutta Italia. Tuttavia, poiché settembre è un mese abbastanza caotico per quanto riguarda la distribuzione delle piogge, non possiamo sapere se le aree d’Italia afflitte da una gravissima siccità riceveranno un sufficiente apporto di pioggia per ridurre i gravi effetti di una siccità estrema.