La Niña e le sue ripercussioni sul meteo italiano
Il fenomeno meteorologico conosciuto come La Niña, caratterizzato dal raffreddamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale, ha avuto un impatto significativo sul meteo globale, con effetti indiretti anche sull’Europa e l’Italia. La Niña, iniziata nel 2020 e terminata nel 2023, ha avuto una durata insolitamente lunga di circa due anni e mezzo, rispetto ai soliti 9-12 mesi, influenzando in modo significativo il meteo a livello mondiale e avendo ripercussioni anche sul meteo italiano.
Effetti di La Niña sul Nord e Centro Italia
Durante questo periodo, il Nord e il Centro Italia hanno sperimentato condizioni di siccità estrema, causate dall’espansione anomala dell’alta pressione delle Azzorre e delle Bahamas. Questa alta pressione ha impedito il passaggio delle perturbazioni atlantiche, riducendo drasticamente le precipitazioni, soprattutto durante l’inverno e la primavera. Le temperature elevate, dovute a frequenti ondate di calore, hanno ulteriormente aggravato la siccità, danneggiando ampie aree agricole e aumentando la pressione sulle risorse idriche.
Effetti di La Niña sul Sud Italia e le Isole Maggiori
Al contrario, il Sud Italia e le Isole Maggiori, come Sicilia e Sardegna, hanno sperimentato episodi di precipitazioni intense, che in alcuni casi hanno causato nubifragi e alluvioni. Durante La Niña, il rischio di eventi meteorologici estremi aumenta, spesso causando una distribuzione irregolare delle piogge. Mentre il Nord soffriva per la siccità, il Sud affrontava piogge anche intense, con danni alle infrastrutture e all’agricoltura locale. Questo squilibrio nella distribuzione delle precipitazioni è una delle caratteristiche più evidenti degli effetti indiretti di La Niña in Europa.
Effetti di La Niña sull’estate italiana
L’influenza di La Niña non si limita all’inverno: anche l’estate italiana, specialmente nel Centro e Sud Italia, è stata segnata dall’espansione dell’alta pressione africana, che ha portato temperature molto superiori alla media. Il fenomeno delle estati africane, presente ormai da due decenni, è stato ulteriormente amplificato dal cambiamento climatico, con estati più calde e secche rispetto al passato. Anche se in teoria La Niña tende a mitigare il calore estivo, gli effetti del riscaldamento globale stanno esacerbando le ondate di calore, rendendo l’Italia più soggetta a periodi di siccità estiva.
Effetti di La Niña sulle precipitazioni nevose
Durante i mesi invernali, La Niña potrebbe invece favorire un aumento delle precipitazioni nevose, soprattutto nelle Alpi. Nelle fasi iniziali del fenomeno, infatti, si osserva spesso un aumento della neve anche a quote più basse. Questo potrebbe verificarsi anche quest’inverno (2024-25), con nevicate più frequenti nel Nord Italia. Tuttavia, gli effetti di La Niña sull’Europa dipendono da molti fattori, come l’oscillazione del Nord Atlantico (N.A.O.) e la posizione del Jet Stream, il flusso d’aria ad alta quota che influenza le condizioni meteorologiche sul continente europeo.
Effetti di La Niña sulle precipitazioni nel Nord Italia
Un aspetto interessante è che quest’anno le precipitazioni nel Nord Italia sono aumentate, con valori che in alcune aree hanno superato il doppio delle medie stagionali. Questo incremento, tuttavia, non è affatto collegato a La Niña, poiché il fenomeno La Niña non era attivo durante alcuni di questi periodi. La variabilità meteorologica locale e altri fattori climatici globali, come l’oscillazione artica, la N.A.O., potrebbero spiegare queste anomalie. Tuttavia, è importante sottolineare che La Niña può contribuire a una maggiore instabilità atmosferica, rendendo più probabili eventi estremi, come periodi di siccità alternati a piogge torrenziali.
Effetti di La Niña sulle nevicate sulle Alpi
Guardando all’inverno 2024-25, gli esperti ipotizzano, con l’arrivo anche di La Niña, un aumento delle nevicate sulle Alpi, specialmente a basse quote. Anche le regioni settentrionali a quote basse come il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Friuli potrebbero vedere un inverno più nevoso rispetto agli anni precedenti, grazie alla presenza del “cuscinetto d’aria fredda”, che favorisce le nevicate.
Effetti di La Niña sulle nevicate in Val Padana
Questo fenomeno si forma quando l’aria fredda si staziona nelle pianure, creando condizioni favorevoli per la neve quando l’aria calda scorre al di sopra. È particolarmente rilevante nel settore centro-occidentale della Val Padana, dove queste dinamiche favoriscono spesso nevicate anche abbondanti. Ciò potrebbe realizzarsi visto l’avvio di una stagione che è più fredda rispetto ad altri anni, e che le previsioni indicano proseguire a tutto l’inverno per la Valle Padana.
Effetti di La Niña sulle nevicate nelle regioni orientali della Pianura Padana
C’è da aggiungere che nelle regioni orientali della Pianura Padana, come il Friuli Venezia Giulia e parte dell’Emilia-Romagna, le nevicate sono invece più spesso legate a irruzioni di aria fredda dai Balcani. Bologna, ad esempio, sperimenta nevicate principalmente quando l’aria fredda e umida si scontra con l’Appennino, provocando abbondanti precipitazioni nevose. Quindi, numerose variabili concorrono per la neve nel Nord Italia.
Effetti di La Niña sulle nevicate in Liguria
Anche la Liguria vede occasionali nevicate, in particolare quando l’aria fredda dalla Val Padana si riversa sulla costa ligure attraverso i passi appenninici. A Genova e Savona, la neve cade soprattutto quando il vento di nord-est, la “tramontana scura”, si scontra con le correnti miti da sud-ovest, provocando nevicate che possono anche essere intense.
Effetti di La Niña sulle nevicate nel Centro Italia
Sempre per effetto di La Niña, nel Centro Italia, dovrebbero tornare le nevicate lungo la catena appenninica, e forse anche, ma davvero occasionalmente, nelle regioni tirreniche, come la Toscana, il Lazio e talvolta la Campania. Queste avvengono quando si formano depressioni nel Mar Tirreno. Roma e Napoli, pur essendo più vicine al mare, possono occasionalmente vedere la neve, mentre località più interne come Firenze sono più soggette a nevicate regolari, soprattutto quando le condizioni atmosferiche permettono la formazione di basse pressioni nel Mar Mediterraneo. In tal contesto, però, è necessaria una marcata irruzione d’aria gelida. Roma, ancor meno Napoli, non sono di certo città nevose.
Effetti di La Niña sulle nevicate in Sardegna
In Sardegna, le nevicate sono più comuni di quanto si possa immaginare, soprattutto nelle zone montuose come il Gennargentu. Anche le coste, in particolare la parte orientale dell’isola, possono occasionalmente vedere la neve, specialmente quando le correnti fredde provenienti dalla Valle del Rodano incontrano aria più calda e umida proveniente dal Mar Mediterraneo.
Effetti di La Niña sulle nevicate in Sicilia
In Sicilia, invece, la neve si verifica principalmente nelle zone montuose, come l’Etna e i Monti Nebrodi, ma eventi nevosi a quote basse, come quelli che interessano Catania, sono piuttosto rari.
Effetti di La Niña sul meteo invernale italiano
L’influenza di La Niña e di altri fenomeni climatici globali come l’alta pressione africana, contribuiscono a rendere il meteo invernale italiano estremamente variabile e complesso. Se da una parte ci si attende un incremento delle nevicate al Nord e nelle aree montuose, dall’altra il rischio di siccità prolungata nelle regioni meridionali e nelle Isole Maggiori rimane elevato, con conseguenze rilevanti per l’agricoltura e le risorse idriche. Questo perché, nonostante la ripresa della piovosità, sono necessari fenomeni regolari, e non mal distribuiti nel tempo e spazio come spesso avviene.
La Niña e le proiezioni per il futuro
La Niña potrebbe favorire gli eventi sopra citati e quindi innescare, insieme ad altri fattori del clima, condizioni ideali per la neve più che altri anni, ma attenzione, non si ha alcuna certezza di questo. La scienza su questo argomento, propone solo delle ipotesi, delle proiezioni.