Le previsioni meteo per l’inizio di novembre
Le proiezioni meteo per i primi giorni di novembre delineano un panorama turbolento per l’Europa, con l’Italia che potrebbe trovarsi ai margini di un’ondata di freddo artico. Inizialmente, le simulazioni dei principali centri di calcolo avevano indicato un drastico calo delle temperature, con la possibilità di nevicate anticipate rispetto alla stagione. Tuttavia, un cambio di direzione dell’irruzione artica potrebbe alterare le previsioni iniziali, spostando il centro del maltempo più a est, lasciando la Penisola Italiana più al riparo.
Un’ondata di freddo artico in arrivo
Una massa d’aria fredda di origine artica avrebbe dovuto seguire una traiettoria verso il Mare del Nord, avanzando poi verso l’Europa centro-settentrionale. Le correnti gelide avrebbero trovato condizioni favorevoli alla formazione di un ciclone extra-tropicale tra Norvegia e Finlandia. Questa depressione, potenzialmente intensa, avrebbe avuto la capacità di intensificarsi rapidamente, influenzando non solo l’area settentrionale dell’Europa, ma anche la Russia occidentale.
Questa configurazione atmosferica, sostenuta da un blocco di alta pressione sulle Isole Britanniche, avrebbe potuto favorire la discesa di aria molto fredda verso sud, arrivando fino al cuore dell’Europa e determinando un sensibile abbassamento delle temperature. In tale contesto, anche l’Italia avrebbe potuto essere colpita da una ondata di freddo invernale precoce, accompagnata da fenomeni intensi sul piano meteorologico.
Lo scenario per l’Italia e l’effetto dell’alta pressione
L’impatto della massa d’aria fredda sull’Italia dipenderà dall’evoluzione dell’alta pressione europea, che sembrerebbe destinata a influenzare il percorso del fronte artico. Infatti, la presenza di un’area di Alta Pressione più solida potrebbe deviare il nucleo gelido verso l’Est Europa, limitando l’influenza del freddo sul nostro Paese. L’ondata gelida si concentrerebbe sui Balcani orientali e sul Mar Nero, mentre in Italia il calo delle temperature risulterebbe meno pronunciato, con effetti più marcati solo sulle regioni adriatiche.
L’intervento dell’alta pressione, dunque, manterrebbe la nostra penisola ai margini della corrente artica, risparmiandola dalle condizioni meteo più rigide previste per l’Europa orientale. Tuttavia, l’Italia potrebbe ancora risentire di un certo abbassamento termico, avvertito soprattutto nelle aree orientali e lungo le coste adriatiche, con temperature che scenderebbero sotto le medie stagionali, ma senza raggiungere valori particolarmente estremi.
L’evoluzione per l’Europa orientale
L’imminente ondata di freddo sembra diretta prevalentemente verso l’Europa orientale. Con l’espansione dell’alta pressione verso ovest, il ciclone artico in formazione dovrebbe concentrare i suoi effetti tra il Mar Nero e i Balcani orientali, portando un peggioramento meteo di stampo invernale in quelle aree. Questa traiettoria conferma come il flusso di aria gelida andrà a investire le regioni dell’Est Europa, con un probabile crollo delle temperature e un’intensificazione dei fenomeni tipicamente invernali.
L’intensità del ciclone potrebbe inoltre creare un asse di collegamento con il Mar Glaciale Artico, permettendo un ulteriore afflusso di aria fredda verso la Scandinavia e la Russia occidentale. Questo scenario aumenterebbe le possibilità di ulteriori irruzioni di aria polare, che nelle settimane successive potrebbero estendersi anche alle aree più occidentali, inclusa l’Italia, in caso di un cambiamento nel pattern atmosferico.