La metropoli di Milano è stata recentemente sconvolta da un violento nubifragio che ha lasciato un segno indelebile sul delicato equilibrio idrologico urbano. Il fiume Lambro ha subito un aumento drammatico del suo livello, con un incremento di 112 centimetri in appena 20 minuti.
Questo rapido innalzamento, equivalente a più di 5 centimetri al minuto, mette in luce la gravità del recente meteo e la complessità nella gestione del sistema idrico cittadino. Negli ultimi tempi, Milano ha dovuto confrontarsi sempre più spesso con nubifragi intensi, eventi di precipitazioni estreme che si manifestano in brevissimi lassi di tempo.
Questi temporali, spesso accompagnati da raffiche di vento improvvise e piogge torrenziali, costituiscono un grave pericolo per l’infrastruttura urbana, provocando inondazioni, ingorghi stradali e danni significativi alle proprietà. L’assetto urbanistico della città, insieme a un sistema di gestione delle acque non sempre in grado di far fronte a tali picchi, rende ogni evento meteo una sfida per la stabilità di Milano.
Il cambiamento climatico è ritenuto uno dei principali colpevoli dell’aumento della frequenza e dell’intensità di questi fenomeni estremi. L’incremento costante delle temperature e la variazione degli equilibri atmosferici stanno creando le condizioni perfette per lo sviluppo di eventi meteo sempre più intensi e imprevedibili. Gli esperti evidenziano come l’urbanizzazione eccessiva abbia contribuito a peggiorare la situazione. Le zone cementificate ostacolano la naturale capacità di assorbimento del terreno, aumentando il rischio di inondazioni rapide e massicce in caso di nubifragio.
Le autorità locali stanno cercando di affrontare questa emergenza con piani di adattamento al meteo e di potenziamento del sistema di drenaggio urbano. Tuttavia, la rapidità con cui questi nubifragi si manifestano lascia poco spazio per l’attuazione di misure preventive efficaci. Mentre il Comune di Milano progetta interventi strutturali, come l’ampliamento dei canali di scolo e l’implementazione di infrastrutture verdi per facilitare il deflusso delle acque piovane, la città si trova costretta a operare in una logica di emergenza continua.
L’ultimo episodio, con il fiume Lambro che ha raggiunto livelli critici in pochi minuti, rappresenta un ulteriore segnale di allarme. È chiaro che Milano, come molte altre grandi città del mondo, dovrà investire in strategie a lungo termine per adattarsi a un meteo che cambia sempre più rapidamente. Solo con una pianificazione proattiva e interventi infrastrutturali mirati sarà possibile ridurre il rischio di danni catastrofici e rendere la città più sicura per i suoi abitanti.