Medicane: i cicloni del Mediterraneo e il loro impatto crescente
Il Mar Mediterraneo, solitamente noto per la sua calma rispetto agli oceani, è diventato negli ultimi anni il palcoscenico di eventi meteo estremi sempre più frequenti, i Medicane. Questi cicloni, simili agli uragani, pur essendo rari, hanno mostrato un potenziale distruttivo notevole, con effetti devastanti sulle regioni costiere e interne. Tra gli eventi più recenti, si distinguono il Medicane Ianos (2020), il Medicane Apollo (2021) e il Medicane Daniel (2023), che hanno evidenziato non solo la potenza di questi fenomeni, ma anche la minaccia crescente rappresentata dal cambiamento del meteo.
Medicane Ianos: un ciclone devastante
Il Medicane Ianos, che si è formato vicino alle coste della Libia nel settembre 2020, ha rapidamente guadagnato intensità muovendosi verso nord-est, colpendo duramente la Grecia. Con venti che hanno raggiunto i 120 km/h, Ianos ha causato alluvioni, frane e gravi interruzioni di corrente in diverse aree. Tra le zone più colpite c’è stata la città di Karditsa, dove si sono registrate tre vittime. Questo evento ha chiaramente mostrato la vulnerabilità delle regioni mediterranee di fronte a questi potenti cicloni. Le piogge torrenziali associate a Ianos hanno messo sotto pressione il fragile sistema idrico della zona, causando danni a infrastrutture critiche.
Medicane Apollo: un ulteriore conferma della crescente intensità
Nell’ottobre 2021, il Medicane Apollo ha portato un’ulteriore conferma della crescente intensità di questi fenomeni. Colpendo soprattutto la Sicilia, Apollo ha generato gravi inondazioni e danni estesi in diverse località, tra cui Catania e le aree costiere della regione. Gli studi successivi hanno evidenziato che l’intensità di Apollo, considerata senza precedenti per quella regione, potrebbe essere legata all’aumento delle temperature del Mar Mediterraneo, che fornisce un’energia supplementare a questi cicloni. Il fenomeno, sebbene ancora relativamente raro, sembra mostrare una tendenza ad intensificarsi nei mesi di settembre e ottobre, con una crescente probabilità di verificarsi verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, rispetto al passato.
Medicane Daniel: un punto di svolta
Il Medicane Daniel del settembre 2023 ha rappresentato un punto di svolta nell’evoluzione e nella comprensione di questi sistemi. Daniel ha colpito dapprima la Grecia, la Bulgaria e la Turchia, causando diffuse alluvioni, ma è stato durante il suo spostamento verso il sud del Mediterraneo, quando ha acquisito caratteristiche subtropicali, che la sua potenza si è pienamente manifestata. L’approdo sulla costa della Libia, vicino a Bengasi, ha innescato una delle tragedie più gravi mai associate a un Medicane. Il crollo di due dighe vicino alla città di Derna ha provocato una catastrofe umanitaria, con oltre 4.500 vittime accertate. Daniel ha dimostrato quanto possa essere distruttivo un Medicane, specialmente quando colpisce aree vulnerabili, con infrastrutture inadeguate o mancanza di preparazione per gestire eventi estremi.
Il futuro dei Medicane
Nonostante la loro “relativa rarità”, l’impatto crescente dei Medicane ha portato a una maggiore attenzione da parte della comunità scientifica e delle agenzie meteo. Gli studi sul meteo indicano che, in futuro, mentre la frequenza complessiva di questi eventi potrebbe diminuire leggermente, la loro intensità potrebbe aumentare, soprattutto per i cicloni più potenti. Questo fenomeno è strettamente legato al riscaldamento delle acque del Mediterraneo, che offre una maggiore quantità di energia termica necessaria per alimentare i cicloni. Inoltre, si prevede uno spostamento delle traiettorie dei medicane più a sud e ad est nel bacino del Mediterraneo, con una maggiore prevalenza durante l’autunno rispetto alla primavera e all’inverno.
La previsione e il monitoraggio dei Medicanes
La previsione e il monitoraggio dei Medicanes richiedono un approccio multidisciplinare, che combina strumenti avanzati come modelli numerici, immagini satellitari e dati atmosferici. Le agenzie meteo utilizzano modelli meteo sofisticati per analizzare parametri come la temperatura superficiale del mare, la pressione atmosferica e la velocità del vento, cercando di prevedere con precisione l’evoluzione di questi sistemi. Tuttavia, l’incertezza rimane alta, soprattutto per quanto riguarda la traiettoria e l’intensità esatta di un medicane, a causa della mancanza di osservazioni dirette nelle aree di formazione.
Il ruolo delle immagini satellitari
Le immagini satellitari rivestono un ruolo cruciale nell’identificazione dei medicanes, poiché permettono di osservare la formazione dell’iconico “occhio” al centro del ciclone, circondato da nubi vorticose. La collaborazione internazionale tra i paesi del Mediterraneo, coordinata attraverso reti come EUMETNET, è fondamentale per affrontare questi fenomeni transfrontalieri. Le previsioni comuni, emesse da questa rete, consentono di uniformare la denominazione e migliorare la preparazione in caso di eventi meteo severi.
Medicane e cambiamento del meteo
Sebbene i Medicane siano ancora considerati rari, il loro impatto può essere devastante, soprattutto in un contesto di cambiamento del meteo. L’aumento delle temperature del Mediterraneo e l’intensificazione dei sistemi meteo estremi richiedono una crescente attenzione nella prevenzione e nella mitigazione dei rischi, per garantire la sicurezza delle aree costiere e la protezione delle comunità esposte.