Il Capodanno del 2024 ha segnato un evento meteo senza eguali, caratterizzato da un calore eccezionale. L’Europa è stata investita da temperature straordinariamente alte, in maniera intensa e diffusa. Come nel 2023, anche quest’anno si è verificata un’ondata di calore invernale sorprendente, che ha spinto i termometri a livelli primaverili o addirittura estivi in molte città europee. Questo fenomeno ha avuto un impatto notevole su molte nazioni, dal Mediterraneo fino alle regioni più a nord.
One of the most severe winter heatwave in Europe’s modern history visualized over the last 2 days. Hundreds of monthly warm temperature records were broken all over the continent. This is exactly the kind of very abnormal event that is progressively rewriting global climatology. pic.twitter.com/Nb8ImytqYC
— Nahel Belgherze (@WxNB_) January 1, 2023
Un Capodanno bollente in Europa
Il Capodanno 2024 ha portato un’ondata di calore devastante in gran parte dell’Europa centrale e orientale. Le regioni della Francia, della Germania, dei Balcani e della Polonia hanno sperimentato temperature molto superiori alla media. Un’anomalia termica di 12-16°C ha interessato un’ampia parte del continente, raggiungendo anche le zone più orientali, come la Russia, e coinvolgendo città come Mosca e San Pietroburgo.
In Italia, nonostante le temperature fossero al di sopra della media stagionale, l’ondata di calore non ha raggiunto i livelli estremi osservati in altre nazioni europee. Tuttavia, il Nord Italia e il Centro Italia hanno registrato valori notevolmente più alti rispetto agli anni precedenti.
Record storici infranti in tutta Europa
Le conseguenze di questa anomalia climatica sono state particolarmente evidenti analizzando i record di calore nelle città. A Varsavia, la capitale della Polonia, il 1° gennaio 2023 i termometri hanno segnato 18,9°C, superando di ben 5°C il precedente record di gennaio. In Bielorussia, nella località di Visokaye, sono stati registrati 16,4°C, frantumando il primato nazionale di 4,5°C.
Numerosi altri record di caldo sono stati stabiliti in diverse città del Nord Europa. A Korbielow e Jodłownik in Polonia, le temperature hanno raggiunto 19°C, mentre ad Abed in Danimarca, il termometro ha segnato 12,6°C. In Olanda, Eindhoven ha registrato un massimo di 16,9°C. In Lituania, i 14,9°C registrati a Druskininku e in Lettonia, gli 11,1°C di Daugavpils sono stati particolarmente significativi, considerando che la media stagionale è solitamente vicina allo zero.
In Germania, il 31 dicembre sono stati infranti oltre 400 record locali, e il giorno successivo altri 280, con temperature che hanno raggiunto i 19,4°C in alcune località. Anche le minime sono state fuori dalla norma: a Dresda, per esempio, la notte del 1° gennaio non è scesa sotto i 13,5°C. Un caso eclatante è quello di Bilbao, nei Paesi Baschi, dove si sono sfiorati i 25°C, un valore più tipico dell’estate che non del pieno inverno.
Le ripercussioni dell’estremizzazione climatica
Questo Capodanno 2024 ha messo in luce ancora una volta come il fenomeno del riscaldamento globale stia accelerando, portando a condizioni meteo sempre più imprevedibili e estreme. L’ondata di calore registrata quest’anno segue quella del 2023, con caratteristiche simili in termini di intensità ed estensione geografica, ma con un aumento del numero di città e regioni colpite da temperature record.
Queste anomale ondate di calore hanno effetti devastanti non solo sull’ecosistema, ma anche sull’economia locale. Le nevicate si sono ridotte drasticamente, mettendo in crisi il settore turistico delle località montane, che dipendono dalla neve invernale. Al contempo, l’agricoltura risente di queste variazioni improvvise, con danni potenziali alle colture che non sono preparate a sopportare simili cambiamenti.
Inoltre, l’assenza di freddo intenso favorisce la diffusione di parassiti e malattie che solitamente vengono contenuti dalle basse temperature invernali, creando ulteriori problemi per l’ambiente e l’economia.
L’ondata di caldo di Capodanno 2024 è stata una chiara dimostrazione di quanto sia necessario continuare a monitorare e studiare questi fenomeni per comprendere meglio le dinamiche del cambiamento climatico e prepararci agli eventi meteo estremi che, sempre più frequentemente, caratterizzano le stagioni in tutto il mondo.
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